Tra le cause, la carenza di personale addetto alla progettazione e all’interlocuzione con Bruxelles all’Arta. Presentati numerosi atti parlamentari all’Ars e alla Camera, le Cinquestelle Mannino e Zafarana chiedono l’intervento del Ministero.
“La Sicilia frana sotto i nostri occhi ma la Regione, ormai da mesi, non realizza gli interventi di maggiore livello di gravità, secondo il Piano per l’assetto idrogeologico (Pai). La programmazione e realizzazione degli interventi rivolti al dissesto idrogeologico sul territorio siciliano è bloccata sotto la morsa di un assessorato sottodimensionato”, le deputate del Movimento 5 Stelle Claudia Mannino, alla Camera, e Valentina Zafarana, parlamentare all’Ars, denunciano l’affanno degli uffici e la drastica riduzione del personale dell’assessorato regionale Ambiente e territorio. Il personale preposto, geologi e ingegneri idraulici, per esempio, è passato da 77 unità del 2001, a una ventina di dipendenti l’anno scorso e alcune unità di personale con contratto finalizzato al Pai sono stati negli anni dislocati ad altri servizi o deputati a funzioni che esulano dallo stesso Piano per l’assetto idrogeologico, lasciando al palo gli interventi infrastrutturali per la difesa del suolo e gli adempimenti di competenza delle autorità di bacino, ex art. 63 del D.Lgs. 152/06.
Le due deputate chiedono, dunque, provvedimenti urgenti per ripristinare la programmazione. A tale scopo un’interrogazione alla Camera, una missiva indirizzata direttamente al Ministero dell’Ambiente e all’Ispra, e un’interpellanza a Palazzo dei Normanni, sono stati presentati in queste settimane a prima firma Mannino e Zafarana. “Rischiamo ogni giorno – dichiara allarmata Zafarana – un nuovo dramma come quello avvenuto a Giampilieri nel 2009, non abbiamo più tempo da perdere”. La deputata alla Camera Claudia Mannino si rivolge direttamente al Ministero: “Non potendo la Regione siciliana derogare al blocco di nuove assunzioni, chiediamo al Ministero un intervento diretto”.
“Nella stessa vicenda – conclude Zafarana – si inserisce il caso che abbiamo denunciato più volte e che riguarda i trentacinque lavoratori sospesi dall’Arta dopo essere stati assunti con bando pubblico nel marzo 2014. Oltre a non percepire lo stipendio per oltre un anno, i lavoratori sono rimasti scoperti persino sul fronte dei versamenti previdenziali, assicurativi e contributivi a Inail e Inps. A causa della sospensione dei lavoratori, come se non bastasse, non potrà essere rispettato il cronoprogramma per il progetto Spin4Life”. La parlamentare denuncia come non sia mai nata nemmeno la “commissione tecnica specialistica per il supporto allo svolgimento delle istruttorie per il rilascio di tutte le autorizzazioni ambientali di competenza regionale”, istituita con la ex legge regionale 7 maggio 2015, n. 9. “Ancora un altro dei proclami di questo governo, rimasto nel dimenticatoio a discapito dell’incolumità pubblica”.