La richiesta di rinvio a giudizio per i dirigenti del Petrochimico di Gela
“La richiesta di rinvio a giudizio per i dirigenti del petrolchimico di Gela dà ragione alla nostra politica: quell’impianto inquina, Crocetta è ancora convinto che lo sviluppo dell’isola passa ancora dal petrolio?”.
I deputati del M5S all ‘Ars commentano la chiusura delle indagini sulla maxi inchiesta della Procura che ha chiesto il processo per 22 dirigenti e tecnici della raffineria di Gela e dell’Enimed, che dovranno rispondere di accuse pesanti in tema di inquinamento ambientale.
“La battaglia per il ripristino della legalità ambientale e per il rispetto della salute dei cittadini – afferma Giancarlo Cancelleri – passa attraverso scelte politiche che chi ha governato la città e la Regione in questi anni non ha intrapreso. L’unica voce fuori dal coro è stata quella del M5S, che non ha esitato a mettere sul piatto la poltrona del sindaco di Gela per tenere la barra diritta su un tema importante non solo per Gela, ma anche per quei siti che ospitano insediamenti di questo tipo. La decisione di oggi dà ragione alla nostra politica”.
“La richiesta di rinvio a giudizio – afferma Giampiero Trizzino – carica di un valore aggiuntivo il referendum antitrivelle del 17 aprile, con il quale vogliamo dire basta con questa politica criminale e nettamente superata. Quello del referendum è un appuntamento che vogliono fare passare in sordina per fare un favore ai petrolieri. Ci stiamo battendo perché avvenga il contrario e affinché si raggiunga il quorum necessario per rendere utile la votazione. Cogliamo l’occasione per invitare i cittadini a recarsi alle urne”.
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