I deputati Cinquestelle all’Ars chiedono la convocazione urgente degli assessori competenti in commissione congiunta Ambiente e Salute.
Torna la processionaria sull’Etna, una vera calamità naturale per l’habitat sul vulcano siciliano. Il parassita che infesta la maggior parte dei boschi, crea soprattutto problemi di natura igienico-sanitaria; i bruchi, infatti, se ingeriti dagli animali possono causare necrosi e morti per soffocamento. Mentre negli esseri umani, se toccati, possono portare shock anafilattici estremi.
Così i parlamentari del M5S del Catanese Ciancio, Cappello e Foti chiedono la convocazione urgente di una commissione congiunta Ambiente e Salute, chiamando a rapporto gli assessori competenti, per conoscere lo stato dell’arte e le azioni programmate da questo governo per fronteggiare l’emergenza in Sicilia.
Nei giorni scorsi, la deputata Cinquestelle Valentina Palmeri ha chiesto informazioni all’Ufficio fitosanitario regionale. Pare che dal mese di marzo di quest’anno, il Servizio fitosanitario regionale (SFR) del dipartimento Agricoltura abbia intensificato il monitoraggio per la determinazione delle diffusione della processionaria che quest’anno ha manifestato una particolare intensità di infestazione. Il decreto 30 ottobre 2007, Disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino, prevede la delimitazione delle aree da parte dei servizi fitosanitari. “In tutte le aree maggiormente interessate, – afferma Palmeri – il SFR sta predisponendo le prescrizioni rispetto alle quali i proprietari dei terreni dovranno intervenire obbligatoriamente e l’autorità sanitaria dovrà effettuare gli interventi di profilassi per prevenire i rischi sulla salute delle persone e degli animali. Sono già state fatte le prescrizioni per il territorio di Geraci Siculo. Per questa ragione è stato programmato, nel brevissimo periodo, un tavolo tecnico con l’ufficio competente del dipartimento Sviluppo rurale (ex dipartimento Azienda foreste), al fine di intraprendere la migliore strategia di contrasto ed avviare gli atti autorizzativi all’impiego del mezzo aereo, ordinariamente vietato, secondo le procedure previste da Piano di azione nazionale”.