Non è completamente da buttare, per il M5s all’Ars. il risultato del referendum, che, a dispetto dei boicottaggi, ha avuto il grandissimo merito di accendere i riflettori sul dibatto sulle fonti rinnovabili.
“Nessuno che non sia uno stolto – dice il capogruppo, Angela Foti – può gioire in assoluto dell’ esito del referendum. Il mancato raggiungimento del quorum rappresenta la patologia cronica di un paese sotto shock che non riesce ad uscire dall’ apatia e dalla rassegnazione . Complice il governo di non eletti che, a braccetto dei petrolieri , come la cronaca giudiziaria di questi giorni ci sta drammaticamente confermando, scrive norme che impoveriscono il Paese e massacrano l’ambiente attraverso l’ uso spregiudicato della forza. I tempi risicati per andare al voto, il ruolo della disinformazione tv e l’appello all’astensionismo di importanti figure istituzionali hanno dato il colpo di grazia alla consultazione che, comunque, nel suo insieme é degna di approfondimento.
Quasi 14 milioni di elettori si sono espressi nella quasi totalità per il “Sì”. Il dibattito sulle fonti energetiche rinnovabili é entrato nel dibattito, non solo politico ma nel quotidiano degli italiani. la conversione ecologica del Paese é in atto questo é il dato da cui non si può prescindere”
“Il PD – dice il deputato Giampiero Trizzino, che ha animato la campagna referendaria – ha dimostrato di avere paura del giudizio dei cittadini, questo è il dato più importante. Certo, preoccupa non poco vedere un Paese disattento su certi temi. Gli italiani devono finirla di lamentarsi e restare immobili, un popolo evoluto reagisce”.