“Lavori previsti da progetto e mai eseguiti, prezzi maggiorati in corso d’opera e altri interventi realizzati con evidente pessima qualità. Tra gli acquisti dell’ultimo minuto, non previsti nel progetto, troviamo 10 cestini portarifiuti pagati più di 7 mila euro”. Così la parlamentare del Movimento 5 Stelle Angela Foti durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina ad Acireale sui lavori di riqualificazione del borgo di Santa Maria la Scala. Il Comune di Acireale ha beneficiato di un finanziamento per oltre 700 mila euro grazie alla misura 322 “Sviluppo e rinnovamento dei villaggi”, in attuazione del programma operativo PSR 2007-2013.
Dall’analisi della documentazione progettuale, condotta dal M5S Acireale e dall’ing. Stefano Alì, é emerso un iter dei lavori alquanto inconsueto, viene infatti redatta una perizia di variante che interviene sul progetto originario, modificandolo per il 70% dell’importo previsto. “Caos, anomalie, sperperi di denaro e cambi di progetto in corsa, – denuncia la deputata Cinquestelle – risalta all’occhio, ad esempio, la non cantierabilità del progetto esecutivo e, successivamente, gli scostamenti tra perizia di variante e quanto eseguito”.
“In fase di perizia, – afferma la Foti, entrando nel merito delle anomalie – venne previsto il taglio dei pini esistenti e la collocazione di alberi di specie pregiate che avessero determinate dimensioni minime, per un costo di oltre 953 euro cadauno; in realtà sono state collocate semplici piante di alloro con caratteristiche e dimensioni difformi che sono state liquidate per la stessa cifra di progetto; spesa complessiva, più di 18mila euro”.
“E ancora, – la deputata va avanti – il progetto originario prevedeva di risanare tratti di marciapiede sulla via Molino. Tra progetto, variante e esecuzione si passa da 3mila a 72mila euro, con un aumento del 66% dal progetto originario e del 28% dalla perizia di variante. Si è constatato, però, che parte dei lavori non sono stati eseguiti e parti non sono state eseguite a regola d’arte. La scelta migliore sarebbe stata la demolizione completa del marciapiede e la sua ricostruzione con un risparmio all’incirca di 50mila euro. Per non parlare dell’altezza degli stessi marciapiedi, che in alcuni punti arriva a superare i 40 cm.
E poi, le stranezze riguardanti la sistemazione delle facciate di alcuni edifici privati. Nel progetto originale erano previsti 17 interventi che però non sempre coincidono con quelli presenti in variante. Non esiste alcun atto che dia indicazioni sui criteri della scelta dei 10 fortunati finali tra cui figurerebbe anche quello di un consigliere comunale. “L’esecuzione a macchia di leopardo – commentano i Cinquestelle acesi presenti – alla fine non ha qualificato il borgo. Ci si chiede dunque se non fosse stato meglio eliminare del tutto dal progetto, in sede progettazione della perizia di variante, i lavori sugli edifici privati, costati oltre 36mila euro, e utilizzare le risorse così risparmiate per la realizzazione della bambinopoli prevista in tutti i progetti mai realizzata e per il completamento del marciapiedi sul lungo mare”.
“Continua la “maledizione dei lavori pubblici ad Acireale” – conclude Foti cambiano le amministrazioni ma certe abitudini sono dure a morire. Ancora un’occasione mancata sotto gli occhi degli acesi. Chiediamo al sindaco, a cui protocolleremo una dettagliata relazione, di attivarsi per accertare le responsabilità politiche e amministrative di questo ennesimo scempio alla cosa pubblica e riteniamo inoltre che debba essere revocata la delega all’assessore ai Lavori pubblici.