I parlamentari spiegano il loro “no” alla norma. Appello ai movimenti femministi: “Battetevi non per questa legge, ma affinché i partiti diano spazio alle donne nelle loro liste”.
“Non battetevi per il voto di genere, ma affinché i partiti diano spazio alle donne nelle loro liste”.
E’ chiara la posizione del Movimento 5 stelle sul doppio voto di genere, bocciato dai parlamentari 5 stelle in commissione Affari istituzionali all’Ars.
Alla base del “no” alla norma ci sono numerosi motivi, in primis l’aumento esponenziale del controllo del voto e il rischio di elezione di candidati “fantocci” (sia uomini che donne), solo perché collegati ad un candidato forte.
“E’ una discriminazione al contrario”, dicono i deputati 5 stelle. “Inserire corsie preferenziali solo in base al sesso significa preferire il genere al merito, che deve essere sempre la bussola per le scelte.
Il M5S è la prova lampante del fatto che non c’è bisogno di strumenti del genere per far entrare le donne nelle istituzioni, lo testimonia l’infornata di sindaci donne nella recente tornata elettorale.
La scarsa partecipazione delle donne in politica non è un problema di norme, ma culturale e di mancanza di servizi sociali che consentano alle donne di impegnarsi per la cosa pubblica”