La deputata all’Ars: “Fino al 15 luglio turni coperti anche con un reperibile, con tutti i rischi del caso. Il bluff che noi denunciavamo mentre tutti brindavano è ora scoperto. E’ l’ennesimo schiaffo ai messinesi”
Scatta la reperibilità per coprire i turni di notte di anestesia al pronto soccorso e nel blocco operatorio e diventano potenzialmente a rischio gli interventi chirurgici per i pazienti. E’ l’ultima tegola piovuta sull’ospedale Piemonte di Messina, dove fino al 15 luglio per assicurare la guardia di anestesia notturna si dovrà ricorrere anche alla reperibilità.
“Cosa che a quanto ci risulta è illecita – afferma la deputata all’Ars Valentina Zafarana – e con possibili pericolosissime ricadute negative per le operazioni di urgenza (pensiamo a casi di infarto, ictus o emorragie interne) che rischiano di essere fortemente compromesse, visto che dovrà attendere l’anestesista reperibile. Il tutto per garantire le sacrosante ferie al ridottissimo personale medico del Papardo e del Piemonte. Una situazione assurda e indegna di un paese civile”.
La situazione, però, non sorprende per nulla i deputati M5S.
“Per mesi – dice la Zafarana – abbiamo sentito i ‘salvatori’ del Piemonte blaterare che finalmente in aula era arrivata la loro fantomatica legge ‘Salva Piemonte’, e per gli stessi mesi abbiamo dimostrato, con la forza della ragione e in applicazione delle leggi dello Stato, che la legge 24 era una scatola vuota, frutto di un lavoro mediocre e superficiale, se non addirittura un raggiro. Il tempo ci dà, amaramente, ragione. L’ospedale, di fatto, sembra essere ‘chiuso per ferie’, considerati il già esiguo numero di posti letto e le prestazioni e i servizi ridotti ai minimi termini”.
“Mentre tutti i deputati messinesi – prosegue la deputata – magnificavano la soluzione dell’accorpamento con l’IRCCS come unica possibilità per la salvezza del Piemonte, in aula mi sono impegnata allo spasimo perché nella legge ci fossero paletti ferrei e ben definiti provando a fermare lo scippo che si stava compiendo in danno all’offerta sanitaria messinese, che è ogni giorno sotto i nostri occhi. Parole inascoltate anche da chi dovrebbe tutelare la sanità siciliana, l’assessore Gucciardi, che allora inneggiava all’accorpamento”.
“Dove sono – chiede la Zafarana – il Pronto Soccorso ed i relativi reparti di cui si fantasticava solo perché qualcuno aveva pensato di scriverlo nella legge, senza alcuna garanzia in merito al rispetto della stessa? Dove sono le assunzioni a tempo indeterminato promesse in cambio dell’accorpamento? Quali servizi sono garantiti a distanza di quasi un anno dall’approvazione della legge? Le promesse si sono rivelate sono bugie”.
“Tutti quelli che adesso di stracciano le vesti per la situazione attuale – conclude la parlamentare – si assumano la responsabilità di ciò che sta succedendo di fronte alla città tutta. Sia chiaro, la salute pubblica non può essere subordinata a tornaconti elettorali. Su questo non siamo disposti a fare sconti a nessuno”.