M5S rende nota relazione degli uffici ignorata dal presidente della Commissione Ambiente, che di fatto stoppava il provvedimento. “Bene coerenza Ardizzone”
“Il Partito democratico dopo essere stato scoperto fa marcia indietro per salvare la faccia. Il famigerato emendamento sulla sanatoria edilizia nelle coste poteva essere stoppato già tre settimane fa. Carte alla mano, la Commissione ambiente – guidata dal Partito democratico- avrebbe potuto dichiararne l’inammissibilità da subito per violazione dei limiti costituzionali e chiudere definitivamente la partita invece la Maggio ha insistito ed ora recita la parte della smemorata”. A rendere nota la relazione degli uffici della Commissione Ambiente in merito alla condono edilizio sulle coste sono i deputati M5S all’Ars. “L’emendamento che legalizzava le tonnellate di cemento abusivo nelle coste dichiarato inammissibile dal Presidente dell’Aula, Giovanni Ardizzone e del quale apprezziamo la coerenza, chiude una pagina nera della politica regionale. Allo stesso tempo, però, non è possibile tacere sull’ipocrisia delle ultime ore. Lungi da noi aizzare gli uni contro gli altri in un momento delicato come quello che i deputati siciliani saranno chiamati ad affrontare nella seduta d’Aula di domani, dove si voterà un legge storica, la riforma edilizia, ma quando è troppo è troppo: i siciliani devono sapere la verità e devono sapere come sono andati i fatti”.
Di fatto la Commissione avrebbe potuto stoppare tale emendamento perché furono gli stessi uffici della Commissione a sollevare il conflitto costituzionale e ciò lo si legge dal verbale del 12 luglio 2016 (nr. 304, disponibile on line): il Presidente [della Commissione]riporta sommariamente il contenuto di una nota preparata dagli uffici in merito ad una possibile incompatibilità costituzionale dell’emendamento […] indi pone in votazione l’emendamento.
“In altre parole – spiega il deputato Giampiero Trizzino – la presidenza della Commissione avrebbe potuto bloccare la votazione semplicemente dichiarando l’inammissibilità dell’emendamento e lo avrebbe potuto fare, forte di quella nota scritta dagli stessi uffici della Commissione. I fatti, invece, sono andati diversamente: quella nota fu letta e ciononostante l’emendamento fu dichiarato – paradossalmente – ammissibile. Dopo la sollevazione popolare del mondo ambientalista, questa mattina il Partito democratico, per pulirsi la faccia dall’errore, annunciava sui giornali di depositare in Aula una pregiudiziale di costituzionalità sull’emendamento, sostenendone – adesso – l’inammissibilità. Fortunatamente, su questa squallida vicenda dopo la nostra ferrea opposizione, è intervenuto il presidente Giovanni Ardizzone che ha chiuso la partita e bloccato definitivamente quell’emendamento e sottolineando l’inammissibilità di quella forzatura anche nel suo odierno comunicato stampa. Una vittoria del M5S – conclude Trizzino – una vittoria per chi difende l’ambiente”.