Il deputato regionale saccense: “Da anni chiediamo interventi di prevenzione con uomini e mezzi già pagati dalla Regione. Oggi contiamo i danni. In questi giorni Crocetta ha parlato di 30 milioni per il Comune di Licata. Che si faccia presto e si faccia l’impossibile, con ulteriori finanziamenti per ripristinare i territori e risarcire i cittadini danneggiati da questa calamità naturale”
“Se si utilizzassero gli uomini e mezzi già pagati dalla Regione Siciliana e di fatto non operativi per fare la prevenzione dei dissesti idrogeologici e la pulizia periodica di canali di scolo con scerbatura e rimozione dei detriti, i danni che stiamo a contare oggi, con famiglie siciliane e, in particolare modo, agrigentine ridotte sul lastrico a causa dell’ennesima esondazione, forse si sarebbero potuti ridurre. I miei atti parlamentari inviati al presidente Crocetta e alla sua giunta sono rimasti lettera morta”. A dichiararlo è il deputato regionale M5S Matteo Mangiacavallo che chiede così al presidente della Regione Rosario Crocetta di estendere l’impegno economico promesso all’indomani dell’alluvione che ha colpito Licata, anche ai comuni di Sciacca, Caltabellotta, Ribera, Cianciana e tutti i comuni dell’agrigentino che hanno subito danni con il maltempo di queste ore. “Da anni – aggiunge Mangiacavallo – chiediamo e proponiamo di utilizzare i forestali, i lavoratori del consorzio di bonifica, gli ex Esa per fare la prevenzione e restituire dignità questi lavoratori ma la nostra rimane una voce che grida nel deserto. A questo punto, sollecito il governo ad impegnarsi per i Comuni gravemente colpiti dal maltempo di queste ore con i necessari stanziamenti per dare ristoro alle popolazioni danneggiate. A causa di una macchina amministrativa ingolfata all’inverosimile, la Sicilia pur disponendo di uomini e mezzi spesso pagati per non svolgere alcuna mansione, potrebbe fare prevenzione e non essere costretta a subire danni che mettono sul lastrico centinaia di famiglie ed imprese”.