Cancelleri: “Alle dipendenze della Regione sono quasi 1600 e numerosi pure senza incarico. E’ incomprensibile che da un lato si ricorra a prepensionamenti per ridurne il numero e dall’altro si pensi ad un concorso per assumerne altri”.
“Altri dirigenti alla Regione? Pura follia, c’è n’è già un esercito e parecchi non hanno nemmeno un incarico. Probabilmente si cerca di sistemare gli amici con i soldi dei contribuenti, in primis la Monterosso e i gabinettisti”.
Il M5S all’Ars commenta a muso duro il tentativo che si profila di riaprire le porte della Regione ad una nuova imbarcata di dirigenti che si andrebbero ad aggiungere all’esercito di quasi 1600 persone già a libro paga di palazzo d’Orleans e che più volte è finito nel mirino della Corte dei conti.
L’operazione, a quanto si apprende dalla stampa, verrebbe fatta in seno alla legge di stabilità, la cui bozza è arrivata ieri all’esame del governo.
“Evidentemente – dice il deputato Giancarlo Cancelleri – non bastano i quasi 1600 dirigenti a disposizione, peccato, però, che poi non si riesca trovare per tutti una mansione, dal momento che una cinquantina di essi. come riportano i media, sono senza incarico”.
Per l’eccessivo personale in carico a palazzo d’Orleans, i magistrati contabili hanno spesso bacchettato la Regione stigmatizzando “le politiche assunzionali di portata superiore alle effettive esigenze”.
“Cosa – afferma Cancelleri – che ha fatto gonfiare a dismisura il numero dei precari e che, pare, ora si voglia fare scriteriatamente per i dirigenti. E’ paradossale, infatti, che da un lato si ricorra a prepensionamenti per ridurne il numero e dall’altro si pensi ad un concorso per assumerne di nuovi. Evidentemente non è bastato essere diventati la barzelletta d’Italia: il numero dei nostri dirigenti non ha raffronti nel resto del Paese e non regge la scusa che la Regione Siciliana abbia competenze che altre Regioni non hanno”.
E’ chiaro – commenta il deputato – che stanno cominciando le grandi manovre di fine impero per offrire salvacondotti agli amici, e in primis al segretario generale della Regione, Patrizia Monterosso e al personale in servizio nei gabinetti degli assessorati. Pare che i requisti siano tanto stringenti da apparire come confezionati su misura per alcune persone, cosa che è un ulteriore affronto per i siciliani, costretti, come sempre, a rimanere alla finestra e ad aspettare inutilmente riforme fatte nell’ottica del bene comune”.