La consigliera di parità per la provincia di Catania pronta a chiedere l’azzeramento della giunta se il sindaco non si adeguerà alle norme in vigore. Intanto i 5stelle hanno chiesto l’audizione del primo cittadino del comune etneo all’Ars: “Pd ancor una volta contraddittorio. Vuole le donne il lista, ma quando è il momento di tradurre in fatti le vuote parole fa tutto il contrario”.
Giunta comunale di Bronte a rischio azzeramento. E’ quello che emerge dalla lettera inviata al sindaco di Bronte Graziano Calanna dalla consigliera di parità per la provincia di Catania, a seguito dell’interpellanza presentata dal M5S all’Ars sul mancato rispetto della parità di genere nella giunta del paese etneo.
“Si invita – scrive al primo cittadino la consigliera – la S.V. Ill.ma a procedere alla modifica della composizione della Giunta municipale, sulla base di quanto prescritto dalla normativa in vigore. In caso di mancato adempimento, si procederà, alla richiesta di annullamento della/e delibere di nomina dei componenti della Giunta municipale…”
La normativa vigente prevede che nelle giunte dei Comuni nessuno dei due sessi possa essere rappresentato in misura inferiore del 40 per cento.
“Il Pd è sempre contraddittorio – affermano i deputati M5S Cappello, Siragusa e Mangiacavallo – predica la parità di genere e vuole le donne il lista, ma quando è il momento di tradurre in fatti le vuote parole, fa tutto il contrario”.
Sulla questione interviene anche la consigliera 5stelle al comune, Valeria Franco: “ll MoVimento 5 Stelle di Bronte – dice – ha provato diverse volte a diffidare il sindaco a mettersi in regola con quanto anche la stessa Costituzione impone. Di fronte alle nostre richieste questo sindaco, che rispecchia l’attuale governo regionale, ha sempre fatto orecchie da mercante. Il nostro rammarico è che a rimetterci sono sempre i cittadini, vista l’illegittimità di tutte le delibere di giunta da aprile ad oggi. Le regole esistono perché vengano rispettate. E tutti, senza distinzione alcuna, devono assolutamente attenersi a quanto la legge dispone ed impone. Anche e soprattutto a costo di venire meno agli accordi assunti con i vari partiti politici”.
Per cercare di andare a fondo alla vicenda, intanto, il M5S ha chiesto ora la convocazione in audizione all’Ars del sindaco, delle consigliere di parità di Catania e della città metropolitana di Catania e degli assessori regionali alla Funzione pubblica ed agli Enti locali.