Il Movimento 5 Stelle all’Ars indirizza una lettera aperta ai siciliani e punta il dito contro il presidente della Ragione Siciliana Rosario Crocetta; ad oggetto, l’indecente gestione dei rifiuti nell’Isola.
“Si chiude il 2016 e il Governo Crocetta conferma ancora di essere agli antipodi di un livello minimo di decenza in fatto di gestione dei rifiuti. La Sicilia anche quest’anno è fanalino di coda delle classifiche nazionali.
In quattro anni Crocetta non ha fatto nulla, anzi quel poco che ha fatto, ha aggravato la situazione esistente. Quattro anni di caos e contraddizioni. Quattro anni nei quali si è ripetuta la stessa storia alla quale avevamo già assistito durante l’era Cuffaro e l’era Lombardo: una serie infinita di ordinanze per mantenere l’emergenza. Una emergenza finalizzata a fare in modo che il sistema “discaricocentrico” restasse l’unico modello applicabile. Quattro anni, nei quali grazie alla regia occulta del ministero dell’ambiente – l’inceneritorista Galletti – si è riportata in auge la pessima idea dei termovalorizzatori, banditi ormai in tutta Europa, ma acclamati in Italia come “il filo di Arianna” per uscire dall’incubo dei rifiuti. Quattro anni di immobilismo: nulla di quello che è stato promesso in campagna elettorale è stato portato a compimento, niente sul fronte dell’impiantistica a partire dai centri di compostaggio, dalle isole ecologiche, dagli impianti per la separazione. Per non parlare dei farraginosi iter burocratici, sui quali il M5S ha sempre posto l’accento, presentando disegni di legge e mozioni. Ed ancora, la paralisi delle SRR e le lungaggini delle procedure di gara degli UREGA.
Dopo una campagna elettorale nella quale Crocetta tingeva i suoi discorsi con finte espressioni ambientaliste e vaghe ipotesi sulla strategia “Rifiuti zero”, al giro di boa della legislatura – senza alcuna vergogna – si è abbandonato alla frenesia delirante dei soliti vecchi interessi; interessi che hanno sovvertito i capisaldi delle Direttive europee sulla gestione dei rifiuti, come la nr. 98 del 2008, nella quale il recupero energetico rappresenta l’ultimo step della gerarchia dei rifiuti. Crocetta, invece, inverte quella gerarchia e riconosce nella “valorizzazione energetica” la strada maestra per risollevare le sorti della Sicilia.
Il dispiacere è tanto, nessun compiacimento, perché a perdere siamo tutti. I siciliani vedono passare davanti a se nuove opportunità di lavoro, nonché la possibilità di vivere in un territorio più salubre.
Con un Governo così, è chiaro che nei territori succede anche che alcuni sindaci, come nel caso di Motta Sant’Anastasia, vengano raggiunti da sedicenti imprenditori, abili nell’illustrare faraonici impianti di incenerimento. E così accade che alcuni Comuni diventano d’un tratto roccaforti dell’inquinamento, dimenticando che non sono loro i soggetti deputati alla scelta dell’impiantistica, ma la Regione. Vero é, purtroppo, che in una situazione di caos come quella siciliana tutto é permesso, con buona pace del rispetto delle leggi e della salute dei cittadini.
Ma c’é una nota positiva da registrare, e consiste nei tanti cittadini, organizzati in associazioni o in comitati, che fanno sentire forte il proprio dissenso, riuscendo a coinvolgere, molto spesso, l’intera comunità che è sempre più sensibile al tema ambientale e sempre più consapevole della inadeguatezza di Crocetta e del suo traballante Governo”.