I deputati regionali Cinquestelle Zafarana e Trizzino: “Con una vera e propria incursione il Governo cerca di depenalizzare gli illeciti legati alla realizzazione dell’elettrodotto Sorgente Rizziconi e per i quali è in corso il processo penale a Messina”
“Vergognoso e inaudito. Ecco le uniche parole che ci vengono in mente per definire il tentativo della Regione di depenalizzare gli illeciti per i quali è in corso il processo penale a Messina e di dare il via a un secondo elettrodotto Terna, facendosi beffe di regole, leggi e, cosa peggiore, dei cittadini”. A dichiararlo è la deputata regionale M5S Valentina Zafarana, in merito all’emendamento approvato in Commissione Ambiente, col voto contrario dei parlamentari 5Stelle, che permetterebbe di regolarizzare l’elettrodotto già realizzato, ma caratterizzato dal sequestro penale di due sostegni. Liberalizzerebbe anche un secondo ipotizzato elettrodotto Terna, anch’esso previsto nelle preziose aree del territorio peloritano, peraltro tutelate da ferrei vincoli paesaggistici, oltre che dai vincoli naturalistici posti dallo stesso Assessorato Territorio e Ambiente per la Rete Natura 2000.
“Questa – sottolinea Zafarana – è la risposta che il Governo dà in merito alla mozione votata pressoché all’unanimità dall’Assemblea Regionale nel marzo 2013 e rimasta sino a oggi senza riscontro nonostante i solleciti. Un vero paradosso che crea una situazione grottesca – aggiunge – è un emendamento firmato da Crocetta, Croce e Contraffatto che dileggia e umilia l’Assemblea Regionale e il lavoro dell’assessorato assessorato dei Beni Culturali che di recente aveva approvato il piano paesaggistico dell’ambito 9 per la provincia di Messina. È davvero disgustoso osservare il disprezzo dell’Esecutivo verso gli abitanti dei territori che già pagano pesantissime conseguenze dal punto di vista ambientale e sanitario e che sono, giustamente, preoccupati per la propria incolumità, sacrificati sull’altare di interessi più alti, ma proprio per questo lontanissimi da quelli dei cittadini stessi.”
Nel frattempo a livello territoriale gli attivisti del Movimento 5 Stelle aderenti ai meetup di Venetico, Milazzo e Villafranca annunciano mobilitazioni a presidio del territorio mentre il già presidente della Commissione Ambiente all’Ars Giampiero Trizzino anticipa barricate in Aula: “I piani paesaggistici – dice Trizzino – nascono per tutelare il territorio e le aree di pregio, non per aggredirlo e giustificare opere con esso incompatibili. Così si contraddicono i principi sanciti dall’art. 9 comma II della Costituzione. Si tratta di una proposta inaccettabile che osteggeremo con forza durante il dibattito in Aula”.
“Per questa maggioranza e questo Governo – conclude Zafarana – sembra che la tutela del paesaggio e le norme collegate, siano palle al piede per le politiche industriali da primi del Novecento cui Crocetta ci ha abituato”.