“Il fallimento dell’Associazione regionale allevatori della Sicilia, dichiarata ieri dalla sezione Fallimentare del Tribunale di Palermo, potrebbe provocare il crollo dell’intero settore zootecnico siciliano, e della provincia di Ragusa in particolare”. E’ l’allarme lanciato dalla deputata del M5S all’ARS Vanessa Ferreri, che commenta così la dichiarazione di fallimento dell’Aras, emessa dai giudici palermitani.
“Era noto da tempo che l’Aras navigasse in cattive acque, sia a causa del fatto che la Regione ha progressivamente diminuito negli anni il contributo che le versa, sia per colpa di una quasi decennale gestione commissariale che non ha fatto altro che aggravare e accelerare il collasso organizzativo, finanziario ed amministrativo dell’ente”, spiega la parlamentare iblea.
“L’unica soluzione per dare stabilità organizzativa all’associazione Allevatori e serenità ai lavoratori era quella dell’accorpamento ‘in convenzione’ delle funzioni, del personale, delle sedi e delle attrezzature dell’ente con l’Istituto sperimentale zootecnico della Sicilia, una proposta condivisa dal M5S e apprezzata anche dall’allora assessore regionale all’agricoltura Cartabellotta, ma poi mai attuata da questo governo, a dimostrazione ancora una volta del suo totale disinteresse verso i problemi dell’agricoltura siciliana”, continua Vanessa Ferreri.
A rischio c’è adesso l’intero comparto zootecnico dell’isola, in quanto l’Aras svolgeva un servizio essenziale per la certificazione della carne proveniente dai nostri allevatori, che, in mancanza di tale certificazione, non potrà più essere venduta.
“A farne maggiormente le spese – continua Ferreri – sono gli allevatori della provincia di Ragusa, dove si concentra un’ampia fetta della zootecnia siciliana. Già moltissimi di loro sono stati truffati dal fallimento della Ragusa Latte, una cooperativa di 160 aziende zootecniche che improvvisamente ha registrato in poco tempo pesantissime passività a fronte di una situazione florida sino a qualche anno fa. Adesso devono anche subire il fallimento di un ente la cui direzione non ha fatto altro che dilapidare l’intero patrimonio attraverso delle spese di gestione alquanto allegre, tra rimborsi spese, autovetture in leasing , promozioni e aumenti di stipendi ad alcuni dipendenti al fuori dal concerto sindacale e dal Contratto nazionale di lavoro, oltre che l’assunzione di un cospicuo numero di personale amministrativo che, per le finalità alle quali l’Aras era preposto, suscita qualche perplessità, e non a caso è arrivata la dichiarazione di fallimento”.
In conclusione, la deputata 5Stelle: “si riuniscano subito congiuntamente le commissioni legislative competenti, perché adesso è una corsa contro il tempo per evitare il collasso del settore. C’è da decidere il ruolo che dovranno avere l’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia e l’Istituto zooprofilattico nell’assorbire i lavoratori e nell’assistere gli allevatori, nonché capire che cosa ne sarà delle somme che la Regione deve ancora all’Aras per il saldo degli anni precedenti e parte del 2016”.