Il deputato Cappello: “Di fatto si è cancellato il comma 2 dell’art. 37 dello Statuto Speciale”.
“Il Movimento 5 Stelle ha proposto un emendamento per la soppressione dell’articolo del collegato che pone in liquidazione Riscossione Sicilia in via principale ed in via subordinata, nel timore che l’aula si determinasse per la soppressione dell’ente. Un emendamento, attraverso il quale continuare a porre l’attività di Riscossione sotto l’egida della regione Siciliana, nelle more della costituzione di un nuovo ente che facesse realmente gli interessi della Sicilia, in materia di riscossione. Ciò al fine di non mortificare lo Statuto Siciliano e non rinunciare a questa prerogativa in favore dello Stato. Irresponsabile è stata, infatti, la bocciatura (trasversale) dell’emendamento soppressivo da parte del Parlamento che, da un lato, non ha previsto nessuna misura a salvaguardia del personale, dall’altro ci ha consegnato direttamente nelle mani dell’ex Equitalia”. Interviene così il deputato del Movimento 5 Stelle all’Ars Francesco Cappello.
“Di fatto, – continua il parlamentare – con la liquidazione di Riscossione Sicilia si è cancellato il comma 2 dell’art 37 dello Statuto Speciale. Non bastava un governo regionale che nel corso di questi anni si è venduto armi e bagagli a Roma, oggi, è toccato al Parlamento delegittimare se stesso attraverso la messa in liquidazione di Riscossione Sicilia”. “È bene che i Siciliani sappiano chi è in favore dello Statuto, – conclude Cappello – e quindi in loro favore, e chi invece rema contro”.