I senatori del Movimento Catalfo, Giarrusso e Bertorotta e la deputata Foti: “E’ in atto un dissesto idrogeologico talmente grave da rappresentare un vero e proprio pericolo per la pubblica incolumità, bisogna intervenire subito”.
Dopo i gravi cedimenti del suolo che hanno colpito Valverde, ed in particolare il santuario di Maria Santissima, simbolo della storia e della cultura del comune nel Catanese, la deputata all’Ars Angela Foti e i senatori siciliani del Movimento 5 Stelle, chiedono la convocazione del professore Enrico Rolle, commissario straordinario nazionale per la depurazione, al Tavolo prefettizio già richiesto nei giorni scorsi dal sindaco D’Agata. Sono state inviate le note ufficiali al Prefetto di Catania e allo stesso sindaco, presentata anche un’interrogazione al Senato a firma di Catalfo, Giarrusso e Bertorotta.
“E’ in atto un dissesto idrogeologico talmente grave da rappresentare un vero e proprio pericolo per la pubblica incolumità, – affermano i5Stelle – è fondamentale conoscere le tempistiche e lo stato di avanzamento della progettazione e realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento dei sistemi di collettamento delle acque nell’ambito del territorio del comune Valverde e in tutta la provincia catanese e, soprattutto, una azione coordinata tra tutti i soggetti coinvolti”. A seguito di sopralluoghi e di un incontro con gli uffici del comune, la deputata Foti afferma che “è evidente, nonostante i ripetuti allarmi, la latitanza della protezione civile regionale. A dimostrazione di ciò, il Comune, con le sole proprie risorse umane e materiali, ha fronteggiato il dissesto in atto ricorrendo alla somme urgenze, ai monitoraggi e agli interventi che hanno temporaneamente messo in sicurezza la piazza ed il Santuario, cuore pulsante della città”.
“Il Comune è stato abbandonato a se stesso, – concludono i Senatori – la situazione è gravissima. Attualmente molte aree del comune pedemontano presentano una preoccupante situazione di pericolo e segnali di imminenti di crolli, specialmente nel centro storico dove si sono create più voragini. E’ necessario che si individuino strumenti per attutire gli effetti del dissesto e le pericolose refluenze anche nel territorio di San Nicolò che riceve le acqua del torrente Settepani”.