M5S: “Ennesima seduta a vuoto all’Ars. Qui si parla solo di poltrone e di fare saltare il tetto a stipendi da favola. Siamo alla follia. Dovranno passare sul nostro cadavere”.
Un’altra seduta a vuoto dell’Ars, mentre i tempi per l’approvazione dell’esercizio provvisorio si fanno sempre più stretti e tantissimi lavoratori sono in ansia per gli stipendi. E qui si parla solo di poltrone e di fare saltare il tetto a stipendi da favola. Siamo alla follia”.
Il Movimento 5 stelle all’Ars commenta in questo modo l’ennesimo nulla di fatto in aula, rinviata a mercoledì “perché non si è trovata la quadra sul risiko delle presidenze delle commissioni permanenti”.
“Questo parlamento – dice il capogruppo Valentina Zafarana – è fermo da mesi, mentre categorie di lavoratori sono appese ad un filo. I tempi per l’approvazione del bilancio provvisorio sono più che risicati, ma questo non sembra importare a nessuno. Qui si parla solo di poltrone e di fare saltare il tetto a stipendi, che in alcuni casi sono veramente alti. Dovranno passare sul nostro cadavere per farlo. Se un ritocco va fatto, forse andrebbe fatto al ribasso. Qui ci sono paghe con la sedicesima, è una parola che non si può sentire, se rapportata al disastro economico-sociale che c’è fuori da questo palazzo”.
“Certo – conclude Zafarana – che l’esordo di questo parlamento e di questo governo non sono dei migliori. Se il buongiorno si vede dal mattino si profila l’ennesima pessima legislatura. Noi però daremo battaglia. Siamo in 20 e siamo determinatissimi a lasciare il segno. Anche la nostra presenza in forze dentro l’ufficio di presidenza dovrà essere messa a frutto”.
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L’avevamo preannunziato in campagna elettorale che Musumeci e tutta l’accozzaglia che lo ha sostenuto non erano una garanzia di “Buon Governo” per la Sicilia. Ora cominciamo ad avere i risultati di quell’accordo che doveva, a qualunque costo, battere il Movimento 5 Stelle: litigi e divisioni per la spartizione delle poltrone, rinvii e perdite di tempo inconcludente e costoso.
Nessun senso di responsabilità istituzionale e tradimento a quel giuramento reso in sede di insediamento di esercitare con “Coscienza le funzioni, al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione”.
Il malgoverno ha la sua direzione politica concentrata negli Assessorati, ma la struttura di sostegno è annidata nei vari dipartimenti che con tanti dirigenti infedeli divengono la cinghia di trasmissione di quelle volontà scellerate che ancorché riequilibrare i divari tra i cittadini, dare risposte alle migliaia di famiglie in difficoltà, rendere servizi utili alla regione, pensa a indebiti arricchimenti.
Ha ragione la nostra portavoce Valentina Zafarana: siamo alla follia e sotto narcosi. Miccichè, primo sostenitore, nella sua artificiale euforia non poteva non iniziare con un esordio che si sdebiti dal pegno di mantenere questa classe collusa, per assicurarsi la propria sopravvivenza.
Una medaglia al PD e a Crocetta per avere affossato l’economia regionale, per non aver combattuto veramente la corruzione e per aver mandato in frantumi la scuola, la sanità, l’ambiente. Ma una medaglia bisogna preparala per Musumeci e Miccichè per il loro odierno tentativo di mettere in atto ogni possibile azione per fare fallire definitivamente la Sicilia iniziando dall’approvazione dell’esercizio provvisorio.