Tutti i nostri dubbi in merito agli impianti della Ditta Solgesta S.r.l., che ha chiesto alla Regione Siciliana l’Autorizzazione Integrata Ambientale, erano fondati e legittimi. Anche il sindaco di Calatafimi Segesta, Sciortino, in merito a questi impianti, torna sui suoi passi, anzi sui nostri e fa marcia indietro”.
A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Valentina Palmeri vice presidente della Commissione Ambiente in merito all’iter autorizzativo del progetto dell’impianto della Solgesta.
“Con una nostra nota politico/tecnica nell’ottobre scorso – spiega Palmeri – avevamo già posto tutti i nostri dubbi in merito smentendo il sindaco Sciortino che presentava pubblicamente il progetto della Solgesta come un impianto a biometano; proprio in quell’occasione pubblica, quando furono esposti i punti della nostra nota che vertevano sulle criticità ambientali e sanitarie legate a quel tipo di impianti, il sindaco Sciortino ci accusó di raccontare bugie e di procurare allarme. Oggi è lo stesso sindaco di Calatafimi Segesta che, dopo la consultazione con un suo consulente tecnico, dichiara che questi impianti devono necessariamente passare da una procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e quindi chiede che questa procedura sia attivata con le dovute integrazioni documentali che consentano la corretta informazione e conseguente partecipazione del pubblico. Tramite il suo consulente il sindaco Sciortino, che ha condiviso tale parere con l’intera Giunta municipale, rileva “non poche anomalie, gravi dubbi e palesi perplessità” riguardanti il progetto della Solgesta che dovrebbe realizzare il suo progetto impiantistico in contrada Gallitello; per questo lo stesso Sindaco revoca in autotutela il suo parere favorevole, che era pur condizionato da alcune prescrizioni, espresso a settembre 2017 e si invita l’azienda ad eliminare dal progetto la lavorazione dei rifiuti solidi urbani limitando il processo ai soli rifiuti organici”.
“Ribadiamo pertanto – spiega la deputata regionale M5S – che l’unica corretta gestione dei rifiuti passa necessariamente dall’incremento nei comuni della raccolta differenziata in relazione a nuovi impianti che possano gestire il rifiuto differenziato raccolto al fine del suo riciclo sino a tendere alla produzione del rifiuto indifferenziato pari allo zero e non bruciare rifiuti solidi urbani per poi farsi carico dei conseguenti problemi ambientali e sanitari. Ad esempio la pianificazione della SRR TP Nord prevedeva il completamento di diversi progetti presentati in Regione che a sua volta doveva provvedere al loro completamento e alla loro realizzazione al fine di adottare, previo decreto emanato dal competente Dipartimento regionale, il Piano Regionale, assicurando lo smaltimento dei rifiuti attraverso l’autosufficienza degli Ambiti Territoriali Ottimali (A.T.O.): l’impianto per la produzione di compost di qualità nel territorio comunale di Calatafimi Segesta su un terreno confiscato alla mafia; una piattaforma di selezione e valorizzazione del secco da raccolta differenziata (carta, cartone, plastica, vetro, metalli) nel Comune di Buseto Palizzolo; l’ampliamento di una discarica di rifiuti non pericolosi con impianto di Trattamento Meccanico Biologico. È mancato quindi per La Regione in questi anni per chiudere il ciclo dei rifiuti della provincia di TRAPANI non certo per gli enti a valle”.
“Ciò comporta – conclude la deputata – che la Regione finalmente agisca urgentemente nella chiusura del ciclo dei rifiuti nella regione Siciliana che attualmente è al collasso ed in piena emergenza sia per quanto concerne il conferimento in discarica di rifiuti non trattati, che per la sopraggiunta saturazione della capacità delle stesse discariche”.