Il M5S dice no al progetto da oltre 6 milioni di euro per la realizzazione della circonvallazione a Tremestieri etneo (Ct), finanziato con le risorse del patto per il Sud con la Regione siciliana, perché l’iter autorizzativo risulta nebuloso e poco trasparente e vogliono vederci chiaro anche perché sembrerebbe non tener conto della sussistenza di una serie di beni monumentali presenti lungo l’area dove è prevista la costruzione dell’arteria stradale. In serata, a Tremestieri, infatti, è prevista la seduta del consiglio comunale con all’ordine del giorno l’approvazione del Piano triennale delle opere pubbliche che annovera anche il piano stralcio del progetto.
“Coerentemente con l’atteggiamento tenuto e le azioni intraprese dal M5S – dice la consigliera comunale del M5S Simona Pulvirenti – sull’ambiguo procedimento di finanziamento della circonvallazione, questa sera non parteciperò al Consiglio, perché alcuni aspetti risultano poco chiari Il costo del progetto per la circonvallazione, considerato già cantierabile e stimato in un primo momento del valore di 6 milioni 950 mila euro, adesso risulta assai più alto. Costerebbe, infatti, circa 9 milioni 173 mila euro. Ma il Comune non sapendo come spiegarlo alla Regione che ha finanziato l’opera con le risorse del patto per il Sud, ha deciso di stralciare il progetto in due parti (una del valore di 6 milioni 950 mila euro, l’altra di 2 milioni 222 mila 490 e 65 euro) col risultato che così la Regione, finanzierebbe un’opera monca, ossia incompleta”.
“Vorremmo capire – aggiunge la deputata regionale del M5s Angela Foti – se la Soprintendenza ai Beni culturali ha rilasciato realmente un parere favorevole alla realizzazione dell’opera. Il M5S ritiene che le infrastrutture nella nostra regione siano assolutamente una priorità, ma questo procedimento autorizzativo per la circonvallazione appare equivoco e alimenta il dubbio che possa davvero essere utile agli interessi di pochi e non alla collettività”.
Per la consigliera comunale Simona Pulvirenti, “il parcheggio previsto nella frazione Piano, previsto nel Piano triennale delle Opere pubbliche e sbandierato dall’amministrazione comunale come un grande progetto previsto persino dal programma per la città, non è previsto nel Piano regolatore generale, perché il Prg classifica l’area come zona agricola e area privata”.
“L’unico punto apprezzabile del Piano Triennale – concludono Pulvirenti e Foti – è la messa in sicurezza delle scuole. Su questo il M5S si batte da anni. Per il resto il Piano triennale è una pagliacciata”.