Presentata interpellanza urgente, Musumeci e Turano riferiscano in commissione
Il futuro dei ricercatori della Myrmex di Catania è appeso a un filo. E per questo il M5S con un’interpellanza urgente, presentata dalla deputata regionale Angela Foti, chiede al Governo cosa intende fare per il rilancio del centro di ricerca. Erano 73 i dipendenti della società che il gruppo Pfizer nel 2011 ha ceduto all’azienda milanese attiva nel settore della commercializzazione di protesi ortopediche, oggi sono circa una trentina . “Con questo atto parlamentare – dice Foti – chiediamo al presidente Musumeci e all’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano di venire in commissione a riferire davanti ai lavoratori cosa intendono fare rilanciare il centro di ricerca tossicologica a Catania, anche attraverso la neonata ‘cooperativa di Ricerche Sicilia sulle scienze della vita’, creata dai ricercatori del centro in ambito farmacologico e tossicologico, dopo anni di immobilismo, che potrebbe diventare un centro di eccellenza impiegando professionalità altamente qualificate”.
Stando al contenuto dell’Accordo di programma quadro, la Regione si impegnava a stanziare 20 milioni di euro per il rilancio del centro, a fronte del mantenimento dei livelli occupazionali per tre anni da parte della società milanese e la cessione dello stabilimento al prezzo simbolico di un euro in caso di inadempimento, ad attuare iniziative per ‘progetti strategici di rilevante interesse in materia di ricerca scientifica e tecnologica e sviluppo sperimentale’” . Con una delibera di giunta del 2011 la Regione impegnava la Myrmex a presentare un “progetto di sviluppo”, che prevedeva la realizzazione di una Cell Factory nel sud Italia.
“Da allora – aggiunge Foti – l’iter per il rilancio del centro di ricerca è diventato un calvario. I ricercatori, che nel frattempo da 73 sono scesi a circa una trentina sono rimasti senza paracadute sociale dopo un periodo di cassa integrazione ordinaria e poi straordinaria a zero ore, in anticipo e in palese contrasto con la clausola di salvaguardia contenuta nell’Apq e dopo licenziati. Non ci risulta che Myrmex abbia mai avviato procedure per attrarre nuovi investimenti, disattendendo il piano industriale”.
“Il Governo – conclude – venga in commissione a riferire. Questi lavoratori attendono da sette anni un rilancio delle attività”.