“Le parole del presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei Corti Maurizio Graffeo devono indurre a una riflessione: in Sicilia non è più rinviabile l’avvio di una ‘due diligence’ con la Corte dei Conti, cioè un controllo approfondito sul bilancio della Regione da parte di un organo pubblico, imparziale e autorevole”. Lo dice il vice presidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri, commentando il giudizio tranchant dei magistrati contabili nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti.
“La nostra posizione in questi anni, proprio su questo aspetto è stata netta – aggiunge Cancelleri – da tempo chiediamo un’operazione verità sui bilanci della Regione siciliana, invocando un controllo accurato, affidato proprio ai magistrati contabili. I siciliani hanno il diritto di sapere chi sono i responsabili dello spreco di miliardi di euro perpetuato per anni che, invece di trasformarsi in opportunità e soluzioni per i siciliani, sono finiti nelle tasche dei corrotti o sono stati sprecati o restituiti all’Europa”.
Poi riferendosi alle considerazioni espresse da Graffeo sul clamore mediatico delle affermazioni di “certa stampa” Cancelleri dice: “è ‘certa politica’, e per intenderci quella che oggi governa in Sicilia, a imbeccare ‘certa stampa’ sui conti in rosso e il rischio default della Regione, esponendo l’Isola alle conseguenze derivanti da un possibile declassamento da parte delle agenzie di raiting che, allarmate dal clamore mediatico delle considerazioni sciorinate a mezzo stampa dal Governo, hanno già avviato una ricognizione sulla reale condizione dei conti della Sicilia”.
“Musumeci ha vinto le elezioni ma mi chiedo – conclude il vice presidente dell’Ars – fino a quando giocherà con la Sicilia dando la colpa di tutto a chi ha governato prima? Le chiacchiere quando si vince stanno a zero, il Governo dovrebbe lavorare e risolvere i problemi, rilanciare la nostra terra e creare nuove opportunità, invece in questi primi 100 giorni, il presidente della Regione non è stato neanche in grado di portare in Parlamento la legge finanziaria di bilancio, cullandosi sulla possibilità di prorogare per un altro mese, e cioè fino ad aprile, l’esercizio provvisorio. Governo nuovo, vizi vecchi verrebbe da dire, purtroppo a pagare sono sempre i cittadini vittime dell’incapacità di chi governa”.