Palmeri e Tancredi, Governo si assuma responsabilità di rilanciare lo scalo nel rispetto delle norme.
“Voteremo ogni provvedimento utile al reperimento di risorse per l’aeroporto di Birgi a cominciare dalla ricapitalizzazione di Airgest, la società che gestisce lo scalo, ma sia chiaro che ogni tentativo di ripetere percorsi illegittimi o di scaricare, su altri soggetti o sui comuni, responsabilità che sono del Governo e degli uffici regionali sarà denunciata pubblicamente e ostacolata in aula”. Lo dicono i deputati regionali del M5S Valentina Palmeri e Sergio Tancredi parlando della crisi dello scalo aeroportuale di Birgi, provocata da ritardi ed errori con fortissime ripercussioni negative per l’economia della provincia di Trapani. “Nei giorni scorsi – aggiungono – abbiamo preso parte al Consiglio comunale aperto di Marsala, confermando il nostro impegno a farci portavoce del disagio dei cittadini. Rileviamo, però, il comportamento ambiguo dell’assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano, presente in rappresentanza del Governo, riguardo alcune mistificazioni e il tentativo fatto in quella sede di attribuire le responsabilità dell’esecutivo ad altri”. “Non è politicamente e istituzionalmente accettabile – proseguono – che rappresentanti del Governo continuino a disquisire pubblicamente, nella totale assenza degli assessori e dei dirigenti regionali competenti, o di esperti di comprovata competenza in materia, sulla legittimità del finanziamento dell’aeroporto. E non è possibile che sia ancora ad oggi messo in dubbio dalle Istituzioni se quel sostegno con fondi pubblici configuri o meno un aiuto di Stato. A confutare le tesi dell’assessore Turano, e degli ex vertici di Airgest, sono intervenuti sia il TAR nella sentenza che ha bocciato il bando sia la Corte dei Conti”. “Nell’indagine effettuata e approvata con delibera 62 del 10 marzo 2017 dalla Corte dei Conti, relativa alla verifica del piano di razionalizzazione delle società partecipate della Regione siciliana – denunciano i parlamentari – si legge testualmente che ‘la società Airgest risulta oberata, sul piano economico, dagli oneri dei contratti di marketing, con i quali mantiene la presenza di un vettore privato europeo, e che tenta di condividere con gli enti locali del territorio, in un quadro normativo che, comunque, vieta di erogare aiuti a compagnie aeree, al di fuori dei principi di concorrenza di derivazione comunitaria’”. “Eravamo a marzo del 2017 – osservano – la situazione oggi risulta solo aggravata dal passare del tempo nella totale assenza di interventi risolutivi e di comportamenti amministrativi e gestionali anomali, reiterati e imperdonabili”. “Occorre fare subito il possibile – concludono – per salvare lo scalo aeroportuale che è una porta di ingresso importante in Sicilia ma, stavolta, nel rispetto delle regole per evitare il peggio”.