Con un’interpellanza urgente, prima firmataria Angela Foti, il gruppo parlamentare del M5S all’Ars chiede al Governo di mettere in campo misure concrete per scongiurare la chiusura dello stabilimento della società Cipi a Catania, fondata oltre mezzo secolo fa e attiva nel settore del corporate merchandising. Sono circa una cinquantina i dipendenti della società, che conta due sedi una nel capoluogo etneo, l’altra a Milano. Per la sede di Catania, Cipi ha deciso di avviare le procedure di licenziamento collettivo e sembra concretizzarsi l’ipotesi di una delocalizzazione delle attività produttiva all’estero. La scorsa settimana al ministero dello Sviluppo economico si è svolto un vertice sulla vertenza con sindacati e i rappresentanti del ministero e della Regione siciliana.
“Dalla riunione è emersa la chiara volontà dei vertici di Cipi – dice Foti – di spostare la produzione dei gadget pubblicitari da Catania all’estero, e di tenere attiva in Italia solo quella milanese. L’azienda ha confermato che non intende fare marcia indietro sui licenziamenti collettivi, per questo occorre che la Regione si attivi per individuare investitori disposti a rilevare il sito mantenendo la produzione in loco e stabile il numero di occupati”. Per la deputata regionale del M5s “la politica deve fare la sua parte, scongiurando il rischio di una delocalizzazione delle attività e lo spettro dei licenziamenti, che avrebbero ricadute negative sul tessuto economico delle città di Catania, dove il sindaco Bianco ha persino disertato il tavolo ministeriale, lasciando soli i lavoratori”. “Chiediamo al Governo regionale di attivarsi – conclude Foti – e fare la propria parte per evitare la chiusura del sito in una città, dove la percentuale di disoccupati, nel 2017, è aumenta dell’1,6% rispetto all’anno precedente e in una Regione, la Sicilia, dove il tasso di disoccupazione è pari al triplo del Nord del Paese”.