No della commissione Affari istituzionali dell’Ars all’emendamento dei deputati 5 stelle che prevedeva la riduzione degli emolumenti dei parlamentari da 1100 lordi a 7.000 euro. Cancelleri: “Non ci meravigliamo, quando si stratta di toccare le loro buste paga non sentono ragioni”. Zafarana: “Inaccettabile la riduzione dei trasferimenti alla cultura e al welfare”.
Niente, gli stipendi dei deputati dell’Ars non si toccano. La commissione Affari istituzionali di palazzo dei Normanni ha bocciato l’emendamento del M5S, a prima firma di Giancarlo Cancelleri, che prevedeva il taglio degli emolumenti dei deputati dell’Ars da 11.100 euro lorde a 7.000 lorde. Lo stesso emendamento contemplava anche il taglio delle indennità per e cariche aggiuntive degli stessi parlamentari (da 2.700 euro a 1.000 euro) e per gli stipendi degli assessori (da 11.100 a 7.000 euro).
“Nessuna meraviglia – afferma Giancarlo Cancelleri- ,ci avrebbe meravigliato il contrario. Quando si tratta delle loro buste paga non sentono ragione. Ritorneremo alla carica, ripresentando l’emendamento in commissione Bilancio e in Aula”.
“I tagli all’Ars – afferma la capogruppo Valentina Zafarana sano farli solo sulla pelle dei siciliani. Siamo di fronte ad una finanziaria che non darà nulla alla Sicilia e che spicca solo per alcuni tagli monstre. La sottrazione prevista di oltre 80 milioni alla cultura e al welfare, ad esempio grida vendetta. Parecchi enti, teatri e servizi rischiano di essere messi in ginocchio. In quinta commissione siamo riusciti a stoppare il provvedimento, speriamo abbia la stessa sorte in seguito”.