Oltre 600 emendamenti tra soppressivi e modificativi sono stati presentati dal gruppo parlamentare del movimento 5 stelle per cercare di mettere qualche toppa ad una Finanziaria definita un marchettificio e poco più.
Tra i più interessanti quello che prevede la sospensione dei vitalizi e del trattamento previdenziale per gli ex deputati condannati per reati di mafia con sentenza passata in giudicato e quello che contempla il taglio degli emolumenti dei deputati dell’Ars da 11.100 euro lorde a 7.000 lorde. Lo stesso emendamento prevede anche il taglio delle indennità per le cariche aggiuntive degli stessi parlamentari (da 2.700 euro a 1.000 euro) e per gli stipendi degli assessori (da 11.100 a 7.000 euro). Entrambi questi emendamenti sono a prima firma di Giancarlo Cancelleri.
Un emendamento (a firma di Giovanni Di Caro) corre in soccorso dei comuni in dissesto con un aumento dello stanziamento dai 700 mila euro previsti a 5 milioni di euro. Importanti pure gli emendamenti a favore delle Ipab, cui il contributo previsto dalla legge 71 sale, con un emendamento di Angela Foti, da 2 a 8 milioni di euro (o in subordine a 6 milioni). Sempre di Angela Foti un emendamento che prevede che i dipendenti delle Ipab estinte che devono essere assunti dai Comuni confluiscano nel bacino della Resais.
Un emendamento a firma della capogruppo Valentina Zafarana prevede il rifinanziamento del fondo per il contributo di autonoma sistemazione per le famiglie rimaste senza casa dopo gli eventi di dissesto idrogeologico degli ultimi anni.
Previsti correttivi dai deputati 5 Stelle, pure per la gestione in regime di convenzione delle riserve naturali da parte delle associazioni ambientaliste (incremento di oltre 1 milione e mezzo di euro di stanziamento). La norma è a firma di Valentina Palmeri. Altro emendamento di Palmeri prevede la chiusura obbligatoria degli esercizi commerciali per 10 giorni l’anno per garantire ai dipendenti il giusto riposo.
Un emendamento di Giampiero Trizzino prevede 2 milioni di euro per il ristoro delle imprese danneggiate dai cantieri delle opere pubbliche.