Pure bar e farmacie nella prima graduatoria per i fondi Ue alle imprese siciliane pubblicata dalla Regione nei giorni scorsi. E le perplessità del Movimento 5 stelle all’Ars sui metodi di selezione, affidato alla velocità di un click che mortifica la meritocrazia, aumentano a dismisura.
“È un metodo assolutamente da rivedere, non c’è alcun dubbio – afferma il deputato Luigi Sunseri. – Niente contro questo tipo di aziende, che, per carità, potrebbero pure stupirci con progetti innovativi di cui saremmo i primi a congratularci, ma è ovvio che i parametri per la selezione di progetti che possano portare nuova linfa e nuove prospettive al tessuto imprenditoriale siciliano non possono essere affidati solo alla velocità, a scapito della qualità”.
Lo speedy-click, tra l’altro, sarebbe tutt’altro che democratico e fortemente discriminatorio.
“Il metodo – dice Sunseri – fa risparmiare tempo nella selezione dei beneficiari, ma è efficace e giusto soltanto se tutti sono messi nella stessa condizione di partecipare, altrimenti è pericolosamente esclusivo e discriminatorio nei confronti di chi non ha gli stessi strumenti e parità di condizione di accesso alla rete. La scorsa programmazione europea ha premiato aziende superveloci, che sono riuscite ad accedere in 3,7 secondi appena. Cosa che non puoi certamente fare se ti colleghi da un paesino sperduto o con una linea non adeguatamente veloce”.
“Se è questa – commenta Sunseri – la politica della meritocrazia che il nuovo governo vuole portare avanti non possiamo che complimentarci con l’assessore Turano e con il presidente Musumeci”.
Per cercare di dare più spazio alla qualità nelle selezioni Sunseri ha presentato pure una mozione all’Ars che impegna il governo a evitare il ricorso a procedure valutative che precludano, sulla base del solo criterio temporale, l’accesso a bandi, avvisi e ad ogni altro intervento di sostegno pubblico. Sulla stessa lunghezza d’onda viaggia un emendamento del M5S approvato con la legge Finanziaria.
Le controindicazioni del metodo del click in questi giorni sono state messe in evidenza pure dalla Commissione europea, che ha deciso di annullare il bando per il wi-fi gratuito nei Comuni aperto il 15 maggio scorso a causa del flop del sistema informatico.
“Alcuni Comuni – racconta il deputato – a quanto pare, per un problema tecnico, non sono riusciti ad iscriversi, impedendo ai candidati di partecipare a parità di condizioni”.