“Non basta prevedere nuovi criteri per rendere i cantieri lavoro in Sicilia una misura utile a creare occupazione tra le fasce a rischio emarginazione sociale e tentare di porre un argine alla disoccupazione nell’Isola. Occorre aumentare le risorse che invece in questi anni sono diminuite in modo consistente passando da 220 milioni di euro ad appena 50 milioni di euro”. Lo dicono i deputati regionali del M5S e componenti della commissione Cultura dell’Ars Nuccio Di Paola, Giovanni Di Caro, Roberta Schillaci e Giampiero Trizzino, spiegando le ragioni alla base della decisione del M5S di esprimere parere negativo in Commissione all’emendamento aggiuntivo proposto dal Governo alle disposizioni programmatiche e correttive per il 2018.
“Questo Governo non ha fatto e non sta facendo nulla per rimpinguare il fondo – proseguono i parlamentari –. È inutile rimodulare i criteri per l’attribuzione dei fondi ai comuni per i cantieri di lavoro, senza accompagnarne l’introduzione con un incremento delle risorse”.
“Così come – aggiungono – è decisamente fuorviante motivare la decisione di modificare le regole, facendo passare la scelta come necessaria perché con i ‘vecchi’ criteri i comuni più piccoli non riescono ad aggiudicarsi progetti. E’ un bluff”.
“I comuni – concludono – non riescono ad attivarli perché i fondi non bastano. L’assessore Ippolito e il Governo pensino a rimpinguare i fondi non a cambiare i criteri, se vogliono avviare davvero una misura capace di dare un contributo tangibile, seppur minimo, a rimettere in moto l’economia di una terra martoriata come la Sicilia”.