Deputata regionale, prima firmataria ddl, quadro desolante fare presto
Comincia la prossima settimana in commissione Affari istituzionali dell’Ars l’iter per l’approvazione della riforma sulle Ipab. Lo ha deciso il parlamento siciliano, che nella seduta di ieri ha dato l’ok alla procedura d’urgenza per la trattazione dei ddl depositati finora all’Ars. A renderlo noto è la deputata regionale Angela Foti, prima firmataria, in questa e nella scorsa legislatura, di un disegno di legge di riforma delle Istituzioni pubbliche per l’assistenza e la Beneficenza (Ipab), che l’Isola attende da 18 anni.
“Le responsabilità politiche – dice Foti – affondano le radici nelle scorse legislature, Cuffaro in testa. Non sono pochi i danni causati da una gestione irresponsabile della cosa pubblica da parte dei governi, che finora si sono susseguiti. Il quadro che ritroviamo nella maggior parte delle strutture siciliane è desolante. Gli istituiti sono sul lastrico, sono privi di liquidità, hanno accumulato debiti, mentre circa un migliaio di lavoratori delle Ipab sono senza stipendio da mesi e non sanno come andare avanti”. “Auspico – prosegue – che i lavori in commissione procedano celermente, che si arrivi a una sintesi in tempi rapidi e certi, per dare risposte ai cittadini, ai malati e ai lavoratori”.
“La legge di riferimento nazionale sulla riorganizzazione dei servizi di assistenza risale al 2000. Sono passati 18 anni dall’entrata in vigore della legge 328 e la Sicilia non l’ha recepita. Eppure queste strutture pubbliche – dice ancora Foti – in un sistema virtuoso potrebbero erogare servizi di assistenza ad anziani e bisognosi e rappresentare un’opportunità occupazionale, in un comparto, quello del welfare che oggi è uno di quelli di cui i cittadini hanno maggiore bisogno. Il ddl di riforma che ho depositato all’Ars in linea con la normativa nazionale prevede una razionalizzazione del sistema, la trasformazione di questi istituti pubblici in aziende di servizi alla persona attraverso protocolli di intesa le Aziende sanitarie provinciali (Asp), per erogare prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria, assicurate finora dalle Asp e comprese nei Lea (Livelli essenziali di assistenza sanitaria), nelle modalità indicate dalla legge nazionale e dai piani nazionali e regionali”. “Occorre lavorare a un piano di risanamento degli enti in dissesto – conclude – Siamo consapevoli che si tratta di un percorso in salita ma bisogna farlo, non è più rinviabile”.