Con la delibera della Giunta regionale numero 346 del 19 settembre scorso, il Governo ha deciso di dare l’ok al ddl ‘disposizioni per i procedimenti amministrative e la funzionalità amministrativa’, che all’articolo 22 conferisce all’organo politico, ossia alla Giunta, il potere di modificare, con la possibilità di ribaltarle, le decisioni assunte in sede di conferenze di servizio in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, storico artistico, salute e incolumità pubblica e formalizzate con pareri e/o autorizzazioni dai dipartimenti e uffici equiparati della Regione. Non solo. Il provvedimento, poi, attribuisce anche a soggetti terzi il diritto di appellarsi alla Giunta nel caso in cui il parere negativo rilasciato dalla conferenza di servizio sia frutto di una valutazione diversa da parte degli uffici. Lo rende noto il deputato regionale del M5S Giampiero Trizzino, che annuncia barricate, quando il ddl approderà nelle commissioni di merito dell’Ars.
“Se il dipartimento all’Ambiente dovesse in sede di conferenza di servizio – dice il deputato – rilasciare ad esempio una valutazione negativa su una materia ambientale, negando la costruzione di un impianto per lo smaltimento dei rifiuti, mentre quello ai Rifiuti dovesse fare l’esatto opposto, dando l’ok alle autorizzazioni, l’impianto verrebbe stoppato. Con queste modifiche, invece, si consente a qualsiasi portatore di interesse, ossia i privati, di rinviare la decisione finale alla Giunta, mentre la norma vigente lo consente solo all’amministrazione”. “Ci chiediamo quali affari intende favorire il Governo regionale – prosegue Trizzino – Queste norme sono un obbrobrio giuridico- amministrativo. Negli uffici giacciono decine di domande di Valutazione d’impatto ambientale (Via) per diverse migliaia di euro di investimenti. Parliamo di impianti eolici, insediamenti turistici a ridosso della costa, discariche, nuove trivelle per cercare petrolio e metano o impianti di biogas, come ad esempio il mega termovalorizzatore che la A2A vuole realizzare a San Filippo del Mela nell’ex centrale Enel, oppure il mega impianto di biogas di Biancavilla nella valle del Simeto, che è anche un sito di interesse nazionale”. “Se molti di questi progetti – continua – vengono stoppati dagli uffici, che non rilasciano le autorizzazioni, perché gli impianti sarebbero in contrasto con le norme ambientali o paesaggistiche, con queste modifiche i privati potranno ricorrere alla Giunta per chiedere di ribaltare il giudizio dei tecnici”. “In questo modo – conclude l’esponente del M5S – il Governo si presta a ricevere pressioni e ad autorizzare abusi e speculazioni. Ci opporremo in tutti modi affinché la riforma sia bocciata”.
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