Lo dicono i componenti 5stelle della commissione Salute dell’Ars.
“Modello lombardo per il 118? No grazie. Lo dicevamo prima, lo ribadiamo con forza oggi dopo la tragedia di Chiavenna”.
È quanto affermano i componenti 5stelle della commissione Salute dell’Ars (Antonio De Luca, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa e Giorgio Pasqua) dopo la morte della ragazzina della cittadina in provincia di Sondrio, soccorsa in prima battuta da una ambulanza senza medico a bordo.
“Il modello lombardo sposato dall’accoppiata Musumeci-Razza per il 118 – afferma Antonio De Luca – non ci convinceva per nulla prima, non ci convince ancora più oggi. E a prescindere dalla moltiplicazione dei costi e delle poltrone che l’operazione comporterà. Quanto successo a Chiavenna potrebbe succedere a maggior ragione in parecchie nostre province, prive di ospedali e con comuni molto distanti dai pochi ospedali che ci sono”.
“Se è questo – continua De Luca – il modello che noi retrogradi siciliani ci stiamo facendo rifilare dai civili lombardi che vengono nella nostra commissione all’Ars a dire che diciamo cavolate, diciamo, ‘no grazie’. Noi il modello economico ed efficiente già lo abbiamo ed è il modello Messina, basterebbe esportare quello in tutta l’isola”.
“Alla luce di tutto ciò – continua De Luca – proseguiremo nello studio dei dati che ci sono stati rappresentati dai dirigenti lombardi e che ci hanno convinto pochissimo, specie se raffrontati ai non bassi tassi di mortalità in seguito a ictus e infarto. Ad un trasporto tempestivo dovrebbe infatti conseguire un basso tasso di mortalità per le patologie dove il tempo conta più di ogni altra cosa. Cosa che non sembrerebbe affatto. Musumeci e Razza riflettano”.