I deputati della V Commissione Di Caro, Di Paola, Trizzino e Schillaci: “Il DDL di Lagalla è praticamente vuoto. Abbiamo ascoltato gli studenti e tradotto in emendamenti le loro proposte, ma l’iniziativa del governo Musumeci è scadente”.
“Il Disegno di legge dell’assessore Lagalla in materia di diritto allo studio è praticamente vuoto e non è stato concertato con nessuno. Noi abbiamo ascoltato le istanze degli studenti e tradotto in emendamenti le loro proposte, ma l’iniziativa del governo Musumeci è e rimarrà scadente. La protesta degli studenti è sacrosanta”. A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Giovanni Di Caro, Roberta Schillaci, Nuccio Di Paola e Giampiero Trizzino, che hanno depositato diversi emendamenti in commissione Cultura Formazione Lavoro per migliorare il ddl governativo sul diritto allo studio. “Gli studenti siciliani che scendono in piazza – spiegano i deputati – lo fanno per cercare di far ascoltare i loro diritti al governo regionale. Noi abbiamo incontrato i rappresentanti dell’Unione degli studenti di Sicilia, comitati studenteschi, ricercatori e addetti ai lavori ed abbiamo tradotto le loro richieste in emendamenti già depositati alla Commissione di merito, incontri che continueremo a fare anche nelle prossime settimane. Vedremo adesso se Lagalla vorrà accogliere i nostri emendamenti, o altrimenti si assumerà la responsabilità di dilatare la frattura tra il governo regionale e il mondo della scuola. Di fatto, in ogni caso, condividiamo i dubbi degli studenti e daremo battaglia in V commissione perché il DDL regionale è praticamente privo di contenuti, mancano ad esempio interventi su edilizia scolastica o sulla mobilità studentesca. Sebbene sia il primo disegno di legge sul diritto allo studio per questa Regione, quello dell’assessore, dà soltanto delle linee guida e addirittura non spiega da dove reperiranno i fondi. Abbiamo presentato degli emendamenti nella speranza di migliorarne la forma e la sostanza, ma di fatto – concludono i deputati – condividiamo le preoccupazioni degli studenti perché quel disegno di legge rimane assolutamente vuoto”.
(foto GDS.it 2017)