Il deputato regionale Luigi Sunseri torna a tuonare contro Armao: “Quel genio della contabilità sborsa soldi dei contribuenti per ripianare il debito di una società che ha sperperato e non paga nemmeno gli stipendi”
“La Regione Siciliana acquisisce terreni e immobili per 3 milioni di euro per ripianare la situazione debitoria dell’IRVO, l’istituto di certificazione del vino e dell’olio la cui gestione opaca è finita sotto la lente d’ingrandimento dei giudici della Corte dei Conti che potrebbe condannare gli ex dirigenti Cartabellotta e Monte. La Sicilia quindi sborsa dei contribuenti per ripianare il debito di una società che ha sperperato risorse e non paga nemmeno gli stipendi. Più che il genio della contabilità, l’assessore Armao è il genio dell’incompetenza o della mala fede”. A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Luigi Sunseri che torna all’attacco dell’esecutivo Musumeci sulla questione Irvo, l’istituto regionale di certificazione di vino e olio, che continua a essere finanziato dalla Regione, nonostante la mole di debiti accumulati da gestione non oculata pari a oltre 8 milioni di euro e sulla quale sta intervenendo anche la Corte dei Conti. “L’assessore Armao – spiega Sunseri – ha pensato bene di acquisire dei beni immobili di IRVO, tra cui case e terreni sborsando 3 milioni di euro, senza una stima dell’Agenzia delle Entrate che ne certificasse preventivamente il reale valore, sottraendo così dalle tasche dei siciliani una cifra probabilmente spropositata per quello che valgono realmente gli immobili e che serve a pagare i debiti di chi faceva gite in Norvegia, Russia, Cina, Giappone, Brasile, Corea e Canada per andare a promuovere il vino. Peccato che tra una gita e l’altra, gli ex vertici di Irvo non pagassero i fornitori. Tra i vari buchi lasciati, c’è il clamoroso stand non pagato al Vinitaly per il quale Veronafiere ha pignorato l’ente per un debito da 3 milioni di euro, costringendo la Regione ad intervenire. La cosa assurda – spiega ancora Sunseri – è che l’ente, la cui utilità è indiscutibile, ha una sessantina di dipendenti, dei quali una ventina di dirigenti. Un numero di apicali che, avrebbe dovuto rendere IRVO un vero e proprio orologio svizzero, ma che di fatto adesso ha rallentato le certificazioni alle aziende vinicole e oleicole che aspettano i relativi certificati e che non paga gli stipendi ai dipendenti. Quindi nonostante le goffe rassicurazioni di Armao, i lavoratori sono senza paga da ben 6 mesi, mentre gli ex vertici sono sotto processo per danno erariale e i cittadini siciliani pagano dalle proprie tasse le cene di gala e i voli di amici e parenti delle delegazioni che andavano a promuovere il vino. Una situazione paradossale per la quale chiediamo conto e spiegazioni all’assessore Armao e al suo nuovo Mecenate Nello Musumeci” – conclude Sunseri.
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