“Da troppo tempo le Terme di Sciacca sono più oggetto di propaganda che di sviluppo del territorio. Chi urla di una riapertura immediata lo fa in mala fede per lo strumentale tentativo di far presa sull’opinione pubblica. Sappiamo benissimo invece che se vogliamo farle funzionare realmente, occorre una programmazione seria che riguardi il futuro delle risorse termali e del patrimonio immobiliare di Sciacca”. A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Matteo Mangiacavallo a proposito dell’annunciata riapertura delle terme di Sciacca da parte del presidente della Regione Siciliana Musumeci.
“Sono il primo a impegnarsi concretamente per la riapertura – spiega Mangiacavallo – ma non vanno regalate al primo che arriva, bisogna ponderare ogni scelta, misurare le soluzioni, adottare le scelte migliori, programmando non solo il futuro delle risorse termali e del patrimonio immobiliare ma anche del termalismo a Sciacca. Che tipo di termalismo vorremmo nella nostra città? Qualcuno se lo è chiesto? Siamo tutti concentrati sul vecchio stabilimento e sul Grand Hotel delle Terme, ma le risorse termali sono rappresentate dalle acque e dalle stufe vaporose. In che modo possiamo creare un’offerta unica per i fruitori delle nostre Terme? Su questo che dobbiamo ragionare. Urlare riapriamole subito serve solo a far presa facile sull’opinione pubblica senza pensare a come farle realmente funzionare”.
“In questi giorni la Regione affiderà al Comune il Parco delle Terme. Occorre stanziare una una somma per rimettere in funzione le piscine. A tal proposito con il mio gruppo parlamentare sosterremo un emendamento che va in questa direzione”.
“Il Comune, a nostro avviso – afferma Matteo Mangiacavallo – dovrebbe chiedere adesso alla Regione la concessione del Complesso San Francesco. Questo bene andrebbe escluso dal bando e restituito alla città che ha bisogno di spazi museali ed espositivi nonché di locali da utilizzare per convegni e congressi. Il San Francesco rappresenta il luogo ideale, soprattutto dopo la chiusura del Museo del Mare al Fazello. Spero che la Soprintendenza dei beni culturali di Agrigento e l’Assessorato all’Economia, che stiamo sollecitando con apposita nota, vogliano prendere in considerazione questa ipotesi”.
“Le stufe vanno incluse nel bando – dice Mangiacavallo – e il M5S lo ripete da tempo. Le stufe vaporose sono il bene che rendono uniche le nostre Terme e non ha senso riaprire tutte le altre strutture senza le stufe. So che l’Assessore Armao sta cercando soluzioni per scorporarle dal Piccolo e dal Grande Albergo di San Calogero, visto che sono accatastate insieme, e credo che sia la strada giusta. Che si impieghi il tempo necessario per questa giusta operazione, visto che ne abbiamo già perduto tanto in maniera infruttuosa. Auspico – conclude il deputato M5S all’Ars – che scelte affrettate non compromettano ulteriormente il termalismo saccense”.