Il deputato regionale Di Paola interviene dopo le indagini che hanno coinvolto dieci persone
“La politica non può restare inerme di fronte alle cronache giudiziarie che investono la pubblica amministrazione. Piuttosto, deve intervenire nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità”.
Lo sostiene Nuccio Di Paola, deputato regionale del Movimento 5 Stelle, in seguito alla chiusura dell’inchiesta giudiziaria sul servizio rifiuti a Gela, che vede coinvolte dieci persone e fa emergere scenari inquietanti, dove, secondo quanto si apprende dalla stampa, all’efficienza dei servizi pubblici si sarebbero sostituite logiche speculative e clientelari.
“Nel caso specifico di Gela – prosegue Di Paola – già nel 2015 i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle avevano sollevato delle perplessità in merito alla regolarità del contratto di appalto con la Tekra Srl. Tant’è che in seguito sono state istituite ben due commissioni consiliari di inchiesta sul tema. Adesso, dopo quel che è emerso da queste prime indagini, mi chiedo se non sia opportuno valutare una sospensione anche provvisoria dagli incarichi per il commissario liquidatore dell’Ato CL2, Giuseppe Panebianco, coinvolto nell’inchiesta sui rifiuti che riguarda la Tekra Srl. Panebianco ha anche il ruolo di amministratore unico della Ambiente e Tecnologia srl, la società di scopo della Srr ennese, che si occupa di gestire gli impianti di riferimento per il trattamento dei rifiuti e amministra inoltre la Servizi e Impianti, altra società di scopo, ma della Srr Nord di Caltanissetta. Si trova quindi in una posizione di responsabilità gestionale nel settore dei rifiuti, dove la Regione non si può più permettere di essere disattenta. Nel rispetto della presunzione d’innocenza e confidando sempre nell’opera della magistratura, ho presentato una mozione all’Ars con la quale chiederò al governo regionale di mettere in atto i controlli interni di competenza sulle procedure e nei confronti dei soggetti coinvolti nell’inchiesta”.
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