“Contributi integrativi per le rette non erogati, stipendi arretrati anche da 50 mesi, attività in molti casi azzerate, contenziosi giudiziari irrisolti e riforma bloccata in commissione Bilancio. Degli assessori Scavone e Razza non si hanno notizie. La deputata regionale ha presentato un’ulteriore interrogazione sui contributi che dovevano essere corrisposti dopo la variazione del bilancio regionale 2018.
“Un comparto distrutto, i diritti fondamentali dei lavoratori calpestati, nessuna ricerca di soluzioni nemmeno temporanee, governo regionale latitante e riforma inchiodata in commissione Bilancio da quasi un anno: è questo il quadro tristissimo, sconcertante delle Ipab in Sicilia”: lo sostiene Angela Foti, deputata regionale del Movimento 5 Stelle, che ha presentato l’ennesima interrogazione sui contributi regionali attesi dalle Ipab, solo l’ultimo di una serie di atti parlamentari finalizzati a sollecitare interventi per questo bistrattato settore che conta oltre 80 strutture (di cui 40 di fatto in estinzione) con circa 800 dipendenti.
“Le Ipab – ricorda Foti – sono sempre più abbandonate a sé stesse. Ho interrogato l’assessore alla Famiglia e Lavoro, Scavone e della Salute, Razza per le rispettive competenze, sulla controversa questione dell’integrazione delle rette per le strutture sanitarie, dopo le disposizioni approvate nella variazione del bilancio 2018 relativamente al contributo regionale per i lavoratori, e per sapere come si intenda procedere sul versante dei numerosi contenziosi portati avanti sia dalle strutture ospitanti che dai Comuni. Questi ultimi affrontano crisi finanziarie poiché tenuti ad anticipare le somme che poi non vengono rimborsate dalle Asp e sempre sui Comuni incombe la scure delle estinzioni delle Ipab. Quanto al contributo, sappiamo che purtroppo ad oggi non essere stato erogato a tutti gli enti ed è molto grave che non sia giunta alcuna risposta alle sollecitazioni telefoniche che ho rivolto agli assessori. Eppure, queste somme potevano alleviare le sofferenze dei lavoratori che da molti mesi non percepiscono lo stipendio e vivono in una condizione di totale abbandono”.
“Voglio citare – aggiunge Foti – a titolo di esempio il caso dell’Oasi Cristo Re di Acireale: struttura da lunghi anni commissariata, vede i lavoratori fin dal giugno del 2018 lasciati ad attendere qualsivoglia genere di risposta da parte dell’assessorato. In seguito alle disposizioni del commissario regionale, i lavoratori hanno visto interrompere le attività con gli anziani, inviati presso altre strutture, e pur recandosi al lavoro non possono svolgere alcun compito. Si ritrovano lesi il loro diritto a lavorare e la dignità di lavoratori, hanno arretrati per oltre 50 mesi di stipendi e attendono una riforma del settore che è praticamente rimasta insabbiata dalla fine del 2018 in commissione Bilancio”.
“Avevamo guardato con prudente, ma fiduciosa speranza – conclude Foti – al nuovo governo prima e al nuovo assessore Scavone poi. Dopo ben nove mesi, ogni rodaggio può dirsi completato e non si può che attestare l’incapacità amministrativa e prima ancora l’inesistente volontà di prendere in mano la questione e avviare finalmente dei percorsi che portino a una soluzione di quello che definisco come un vero dramma per moltissimi siciliani”.
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