Un disegno di legge presentato dalla deputata Palmeri per formare insegnanti e personale scolastico sulle manovre di disostruzione pediatrica, essenziali per salvare la vita dei più piccoli.
Ogni anno muoiono in Italia circa 50 bambini per incidenti evitabili, come il soffocamento dovuto, per esempio, a un boccone ingerito male. Come evitare che questo accada? Le tecniche di disostruzione esistono, ma non tutti, genitori compresi, le conoscono. Divulgarle attraverso corsi specifici da fare nelle scuole è l’obiettivo di un disegno di legge promosso dalla deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Valentina Palmeri, già incardinato dalla VI commissione (Salute) dell’Ars.
“La finalità del progetto – spiega Palmeri – è di diffondere percorsi formativi e campagne di informazione per preparare il personale scolastico docente e non docente, i genitori e gli educatori sulle tecniche di disostruzione pediatrica. In pratica sono corsi di primo soccorso pediatrico tenuti da personale specializzato. Chi opera nelle scuole finora non è tenuto ad avere una formazione ed abilitazione alle manovre di disostruzione pediatrica, come la manovra di Heimlich e di rianimazione, mentre sapere come fare è di vitale importanza, perché in caso di soffocamento il bambino può perdere conoscenza in meno di 30 secondi. I destinatari dei corsi sono quindi tutte le persone che lavorano a stretto contatto con bambini nei primi anni di vita, negli asili nidi e nelle scuole dell’infanzia della Regione siciliana, e naturalmente anche ai loro genitori, che spesso non sono a conoscenza di alcune manovre che, se venissero messe subito in atto, potrebbero salvare la vita dei bambini”.
“I corsi – aggiunge Palmeri – si prevede vengano articolati in una parte teorica, finalizzata all’acquisizione delle nozioni generali, e in una parte pratica. Per dare attuazione concreta al progetto di legge è previsto che la Regione Siciliana stipuli delle convenzioni con società o associazioni preposte ed autorizzate a fornire adeguata istruzione in materia. Previsto, infine, che al termine del programma di formazione il personale riceva un certificato di partecipazione e frequenza. Mi auguro che questa iniziativa parlamentare sia ampiamente condivisa dai colleghi e giunga a conclusione in tempi brevi diventando, una volta attuata, un valido strumento di prevenzione”.
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