(Contenuto non redatto da ufficio stampa M5S Ars)
Tracciare immediate soluzioni per porre fine al business illegale della plastica utilizzata in agricoltura e alla fumarole che ad oggi rappresentano una delle più gravi conseguenze. E’ stato l’argomento al centro dell’importante riunione che si è tenuta ieri con il meetup di Vittoria, a seguito dell’operazione “Plastic free”, che ha portato all’emissione di 15 ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere di stampo mafioso. Presenti, oltre alla deputata regionale del M5s, Stefania Campo e ai membri del meetup, l’ex consigliere comunale Pippo Re e il deputato regionale Giampiero Trizzino. “Da tempo – dice Stefania Campo – denunciamo e presentiamo proposte per venire incontro ai tanti agricoltori della cosiddetta fascia trasformata. La soluzione più immediata la presenteremo già martedì prossimo quando si discuterà in Aula la nuova legge sui rifiuti, io e Giampiero proporremo emendamenti volti a dare un contributo a tutti quegli agricoltori che utilizzeranno le nuove bioplastiche e materiali biodegradabili e compostabili, dai teli pacciamanti ai gancetti. Ormai in commercio è infatti possibile trovare di tutto. Vogliamo un’agricoltura più sana, che sia plastic free, vogliamo che le nostre dune ritornino ad essere di sabbia e non di plastica come oggi sono tristemente etichettate a ragion del vero. Oltre agli emendamenti presenteremo il nostro disegno di legge sull’agricoltura plastic free che va proprio in questa direzione e che sottoporremo oltre che all’Aula di sala d’Ercole, anche al ministero all’Ambiente e all’Agricoltura affinché possa essere una proposta per tutta l’Italia. Solo così si potrà smaltire più facilmente tutto il materiale residuale alle lavorazioni in serra e bloccare i gravissimi reati ambientali che danneggiano ambiente e salute. Recentemente FederBio e Assobioplastiche hanno siglato un protocollo di intesa per favorire l’impiego di “bioteli” degradabili e compostabili in agricoltura biologica. Questi teli certificati da uno standard europeo si decompongono in un paio d’anni senza lasciare, come avviene per i teli “tradizionali” tracce di microplastiche nel terreno. In questo modo si uniscono i benefici offerti dalla “chimica zero” delle colture bio quelli offerti da materiali che non contaminano il terreno e anzi lo nutrono. Lavoreremo anche sulla tracciabilità di tutti quei prodotti della filiera di produzione agricola in plastica affinché si possa risalire sempre sia al venditore che all’acquirente che sono entrambi responsabili di un corretto smaltimento di questi rifiuti speciali. E’ in fase di studio un intervento normativo con il quale si esortino gli agricoltori ad utilizzare proprio materiali biodegradabili e bioplastiche. A tal fine prevedremo che si sigli un protocollo d’intesa tra i Comuni e FederBio o Assobioplastiche, per favorire l’impiego dei “bioteli”. Altro importante argomento, sottoposto da Pippo Re, è stato quello dei depuratore di Vittoria e Scoglitti, per i quali, ad oggi, sono stanziati 9 milioni di euro, ma con un sostanziale nulla di fatto. “In questo senso – dice Re – riteniamo di dover presentare una variante al progetto che è già anacronistico e poco funzionale alle reali esigenze di Vittoria. Chiederemo insieme alla deputazione un incontro con il commissario straordinario Rolle per ripartire con una nuova proposta esecutiva e non disperdere queste importanti risorse economiche. Sappiamo infatti che sono di competenza del Commissario straordinario unico per la depurazione Rolle il potenziamento e adeguamento dell’impianto di depurazione di Vittoria e il completamento della rete fognaria di Scoglitti. Di recente abbiamo appreso che mancherebbe un terzo intervento, sempre incluso nella Delibera CIPE n. 60/2012 e quindi oggetto di commissariamento, che prevedeva la realizzazione dell’impianto di depurazione per i reflui della frazione di Scoglitti. Infatti sin dalla fase iniziale era stato ipotizzato un diverso schema che prevede di non realizzare un depuratore per la frazione di Scoglitti sostituendolo con una stazione di sollevamento e con una condotta di adduzione all’esistente impianto di depurazione a servizio del centro urbano di Vittoria, che dovrà essere opportunamente potenziato, una scelta non sostenibile, e in parte anche illogica, che andrebbe rivista”.