Quasi 50 le osservazioni presentate dal Movimento per smontare lo strumento urbanistico. Incontro con il consigliere comunale Nuccio Tropi, le deputate all’Ars Angela Foti e Gianina Ciancio, le parlamentari nazionali Laura Paxia e Simona Suriano e l’eurodeputato Dino Giarrusso, che parlano di un “mercato immobiliare che verrebbe devastato dal nuovo Prg”
“Il nuovo Piano regolatore generale di Pedara presenta troppi aspetti incongrui o che sfuggono a precise motivazioni urbanistiche. È indispensabile che venga modificato, per prevenire colate di cemento, speculazioni e ulteriore consumo di suolo ai danni dell’edificato esistente e dell’ambiente. Va sottolineato inoltre che un Prg del genere devasterebbe il mercato immobiliare, perché darebbe la possibilità di costruire nuove unità immobiliari, mentre oggi ce ne sono quasi 250 attualmente invendute, che perderebbero valore, e non si prevedono certo aumenti demografici”.
Lo hanno detto forte e chiaro, oggi, nell’aula consiliare del municipio di Pedara, gli esponenti del Movimento 5 Stelle, che hanno presentato una lunga lista con quasi 50 osservazioni al nuovo Prg, adottato dal commissario ad acta lo scorso 17 giugno. Al tavolo dei lavori erano presenti il consigliere comunale Nuccio Tropi, le deputate all’Ars Angela Foti e Gianina Ciancio, le parlamentari nazionali Laura Paxia e Simona Suriano e l’eurodeputato Dino Giarrusso.
“La revisione del Prg – ha spiegato nel dettaglio il consigliere Tropi – accresce potenzialmente, in modo indiscriminato, impiegando motivazioni e presupposti non condivisibili, l’utilizzo di nuovi suoli a favore di edifici di nuova costruzione, aumentando pericolosamente la cubatura realizzabile. Manca un’adeguata programmazione di spazi a verde pubblico e di servizi, si individuano all’interno del territorio comunale microaree e aree senza apparente motivazione. Con riferimento alle zone C (zone a edilizia residenziale intensiva) sarebbe possibile, impropriamente e in contrasto con la normativa regionale, realizzare anche medie strutture di vendita, mercati coperti e improponibili ‘centri commerciali locali urbani’ che con la loro superficie di vendita complessiva fino a 600 mq costituiscono a pieno titolo grandi strutture di vendita. Nelle zone D (zone artigianali e commerciali) non è stata prevista nessuna individuazione specifica delle aree da destinare a medie strutture di vendita che, addirittura, possono essere realizzate allo stesso modo delle zone C”, ha precisato Tropi.
“L’iter per la definitiva approvazione del Prg – aggiungono gli esponenti M5S – è ancora in pieno corso e si dovranno consumare altri passaggi, per cui le istituzioni hanno la possibilità di recepire le nostre osservazioni e apportare le necessarie modifiche. Gli obiettivi sono evitare le colate di cemento, che hanno già appesantito il territorio pedarese, limitare l’ulteriore consumo dei suoli e in particolare dei suoli agricoli, rigenerare il tessuto urbano esistente orientando le attività edilizie in quelle aree dove già sussistono delle edificazioni. Non diciamo niente di nuovo, perché queste idee appartengono da sempre al Movimento, abbiamo il dovere di insistere perché la politica le applichi concretamente nei territori, a Pedara come in tutta Italia. Dalle previsioni urbanistiche del Piano discendono anche la vivibilità, la sostenibilità ambientale, lo sviluppo sociale e quindi il sostanziale futuro di una città. Le scelte per il futuro di Pedara meritano di essere fatte con maggiore oculatezza e lungimiranza, anche per evitare che lo strumento urbanistico diventi un veicolo di interessi particolari e di speculazione”, concludono.
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