Il deputato regionale De Luca: “La Regione dovrebbe partecipare, con almeno un proprio rappresentante, nella formazione delle tariffe e nella regolamentazione dei trasporti, ma la norma non è mai stata applicata”.
“I voli da e per la Sicilia costano troppo? La soluzione c’è ed è a portata di mano. Anziché chiedere l’elemosina a Roma, il presidente Musumeci dovrebbe pretendere l’applicazione dell’articolo 22 dello statuto siciliano e partecipare così con un proprio rappresentante alla ‘formazione delle tariffe ferroviarie dello Stato ed alla istituzione e regolamentazione dei servizi nazionali di comunicazioni e trasporti, terrestri, marittimi ed aerei, che possano comunque interessare la Regione’. Ecco cosa prevede la norma, mai applicata”.
A ricordarlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Antonio De Luca, intervenendo su un tema, quello dei rincari aerei per i cittadini siciliani, che si ripropone ad ogni festività e che ha effetti non solo sui passeggeri ma pure sulle merci.
“Invece – prosegue De Luca – all’interno dell’Enac, che già non dovrebbe avere competenze sulla Sicilia, non c’è neanche un rappresentante che tuteli e faccia sentire la voce delle nostra Regione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, con numeri, dati e tariffe da vergogna. Forse è più facile fare la passerella a Pontida e inneggiare al regionalismo differenziato, anziché applicare il nostro statuto. La norma richiamata, tra l’altro, si concilia perfettamente con il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, che riconosce i diritti dell’insularità, e con la conseguente risoluzione del Parlamento europeo che, però, non ha avuto sinora alcun seguito. Leggere i post di Armao o le dichiarazioni di Falcone o notare l’atteggiamento supino di Musumeci nei confronti del governo centrale mi convince sempre di più che se non si cambia registro per la Sicilia le possibilità di uscita da questo tunnel è molto lontana”.
“Basta con gli slogan – aggiunge De Luca – diamo risposte concrete ai siciliani applicando l’articolo 22 dello statuto e modificando l’articolo 119 della Costituzione. Solo così si potrebbe raggiungere Il risultato, che non riguarda solo eventuali regimi di vantaggio per compensare il grave e permanente svantaggio dell’insularità, ma anche il superamento dei limiti rigorosi imposti dall’Ue, soprattutto nel regime degli aiuti di Stato, che ha finora inciso pesantemente anche nella individuazione di un modello di continuità territoriale adeguato alle esigenze degli abitanti delle Isole”, conclude il deputato M5S.
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