Ad ottenerlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Giovanni Di Caro e Matteo Mangiacavallo insieme ai colleghi della Commissione Sanità all’Ars. Parallelamente scatta la risoluzione M5S che impegna il governo regionale a scongiurare la chiusura dell’ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera.
Un tavolo tecnico per valutare le particolari condizioni dell’ospedale di Ribera e scongiurarne la chiusura, alla luce della rimodulazione della rete sanitaria regionale. Ad ottenerlo sono stati i deputati regionali del Movimento 5 Stelle all’Ars Giovanni Di Caro e Matteo Mangiacavallo nel corso dell’apposita commissione salute di Palazzo dei Normanni in cui si è discusso del futuro dell’ospedale di Ribera. “Un tavolo – spiegano i deputati – di cui farà parte la deputazione regionale agrigentina di tutti gli schieramenti, i sindaci dei territori coinvolti, gli operatori e la commissione sanità, che di fatto riapre uno spiraglio sul mantenimento di un presidio sanitario che coinvolge circa 50 mila persone, ovvero il 12% della popolazione agrigentina”.
Nel frattempo i deputati M5S all’Ars avevano depositato una risoluzione che impegna il governo Musumeci e l’assessore Razza per la salvaguardia della piena funzionalità del presidio ospedaliero e di pronto soccorso Fratelli Parlapiano di Ribera.
“Non si possono chiudere o declassare ospedali sic et simpliciter – hanno sottolineato Di Caro e Mangiacavallo – ma nella rimodulazione della rete ospedaliera, si tenga conto delle specifiche condizioni orografiche dei vari territori. Quello di Ribera è un presidio troppo importante per essere chiuso. La paventata chiusura di questo ospedale ha giustamente scatenato la mobilitazione dei primi cittadini e di questo Parlamento. La politica è chiamata a trovare delle soluzioni per salvaguardare il diritto alla salute. Nel caso in cui non vi siano soluzioni idonee alla salvaguardia del presidio ospedaliero e del suo pronto soccorso in tutte le sue funzionalità dell’emergenza urgenza, è necessario valutare l’opportunità di derogare al decreto ministeriale di riordino della rete ospedaliera, modificando le sue direttive. Questo consentirebbe di correggere le anomalie e reindirizzare le linee guida a garanzia dell’assistenza socio-sanitaria, garantendo risposte più appropriate alle esigenze assistenziali espresse dai Comuni. La strada del tavolo tecnico, su cui abbiamo riscontrato l’ampia disponibilità dell’assessore Ruggero Razza, ci consente – concludono i deputati – di guadagnare ancora tempo rispetto all’ormai imminente 31 dicembre 2020 e di individuare nuove funzionalità per questa struttura”.
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