I deputati regionali ricordano i chiarimenti dell’Ispra: no all’ipoclorito di sodio, finora usato da molti Comuni, che non ha effetto antivirale e può compromettere le falde acquifere
“La sanificazione delle strade, prevista dall’ultima ordinanza del presidente Musumeci, rischia di inquinare l’ambiente. È una pratica assolutamente corretta nell’ottica di un quadro di azioni per ridurre la diffusione del virus, ma bisogna tenere conto delle misure stabilite appena ieri dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale)”.
Lo dicono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, in seguito all’ordinanza del presidente Musumeci di ieri, che impone ai Comuni di procedere alla sanificazione delle strade, mentre la Regione si impegna a cofinanziare gli interventi.
“L’Ispra – spiega il deputato e facilitatore per l’Ambiente, Giampiero Trizzino – ha chiarito che l’ipoclorito di sodio (soluzione utilizzata da molti Comuni per la disinfezione delle strade), non solo non sembrerebbe avere l’effetto antivirale desiderato nei confronti del Covid-19, ma addirittura in quantità elevate rischia di compromettere non solo le falde acquifere ma l’aria che respiriamo. Sotto questo punto l’Ispra è chiara: ‘L’ipoclorito di sodio in presenza di materiali organici presenti sul pavimento stradale potrebbe dare origine a formazione di sottoprodotti estremamente pericolosi, quali clorammine e trialometani e altre sostanze cancerogene volatili’”.
“Le misure adottate dal presidente della Regione – aggiungono i parlamentari M5S – vanno nella direzione auspicata, infatti sono necessarie azioni ancora più forti e mirate rispetto a quelle individuate nelle altre parti d’Italia, se non altro per contrastare due pericolosi fenomeni che qui, più che altrove, si sono verificati: il pesante flusso di cittadini provenienti dalle Regioni ‘rosse’ che nelle passate giornate hanno riempito i mezzi di trasporto verso la nostra isola, e (purtroppo) il mancato rispetto delle regole da parte di alcuni, che tuttora si ostinano ad uscire di casa senza reali motivi di necessità”, concludono.