Presentata la relazione dell’Antimafia sul ciclo dei rifiuti. I nodi delle continue emergenze e della manutenzione insufficiente
“Su Bellolampo pesa una lunga catena di ritardi e inefficienze dovuti a una politica scriteriata. Non possono essere sempre i cittadini a pagare e bisogna quindi una volta per tutte uscire dalle continue emergenze con una riforma del settore dei rifiuti che individui in maniera netta e chiara responsabilità ed eviti la parcellizzazione dei soggetti attuatori”. Lo ha dichiarato oggi, a proposito della discarica palermitana, la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Roberta Schillaci, a margine della presentazione della relazione sul ciclo dei rifiuti in Sicilia, prodotta dalla commissione parlamentare Antimafia dell’Ars.
“Un impianto, quello di Bellolampo, che ha dovuto far fronte – ricorda Schillaci – alle emergenze della provincia, mentre era stato dimensionato a malapena per la città di Palermo, ma con una differenziata al 30 per cento mai raggiunta. Un quadro tutt’altro che limpido, fatto di una gestione inadeguata per manutenzioni insufficienti. Nonostante un investimento di 27 milioni di euro per il Tmb (trattamento meccanico-biologico dei rifiuti), l’impianto è una discarica a cielo aperto, confermato dalla stessa relazione dell’Arpa. Per non parlare della settima vasca mai completata, con rimpallo di responsabilità tra Comune di Palermo e Regione, pur rappresentando un rimedio-tampone non risolutivo. Occorre uscire dalla fase emergenziale e dell’improvvisazione per approdare a una gestione integrata dei rifiuti, basata sull’economia circolare, attraverso l’adozione di un Piano rifiuti che tarda ancora oggi ad arrivare. Tutto questo in una situazione siciliana già drammatica, caratterizzata da una triangolazione di interessi da parte di certa imprenditoria, di certa parte di burocrazia compiacente o intimidita e certa parte di politica che ha gestito un enorme consenso elettorale grazie a questo tipo di sistema”, conclude Schillaci.