I deputati ARS incalzano il governo regionale con una interpellanza. “La Regione calcoli la cifra, che ad una prima stima di alcune associazioni di categoria si aggira sui 100 milioni”.
“Musumeci vuole dare una risposta alle aziende siciliane? Anziché accusare sempre il governo nazionale, tiri fuori i soldi che le imprese siciliane aspettano dai consorzi Fidi. Si tratta di circa 100 milioni che la Regione tiene nei cassetti da ben 8 anni. La Regione faccia i conteggi esatti e dia i soldi alle aziende”. A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Stelle Stefania Campo e Giovanni Di Caro che, con una interpellanza, incalzano il governo regionale a provvedere al saldo dei contributi in conto interessi previste dall’articolo 11 della legge regionale 21 settembre 2005, quella cioè che prevede l’erogazione dei consorzi fidi per le imprese siciliane.
“In Sicilia – spiegano i deputati – ci sono 10 mila aziende che aspettano da 8 anni i Contributi in favore dei consorzi di garanzia fidi per concorso sugli interessi delle operazioni finanziarie. Nella nostra interpellanza, chiediamo al presidente Musumeci di rendere immediatamente disponibili le somme ancora inevase, addirittura dal 2013 e contestualmente di rifinanziare, attraverso una riprogrammazione di fondi comunitari già disponibili, gli articoli 3 e 11 della L.R. n. 11/2005 per far fronte alla situazione di difficoltà in cui si trovano i Confidi e le imprese stesse. A tal proposito, in questi giorni numerose associazioni di categoria, travolte finanziariamente dall’emergenza Coronavirus, hanno richiesto come indispensabili sia interventi mirati della Regione per rilanciare la ripresa economica sia un piano d’azione complessivo e straordinario per fronteggiare il devastante impatto economico abbattutosi soprattutto sulle attività artigianali e sulle piccole e medie imprese. È proprio per questo che il riavvio dell’iter previsto dall’art. 11 L.R. n. 11/2005 per il completamento delle annualità pregresse costituirebbe un primo immediato ristoro di non poco conto per migliaia e migliaia di imprese siciliane. Fra l’altro non si impiegherebbero nuove risorse ma fondi in pratica già dovuti alle stesse imprese”.
Per la deputata Stefania Campo il problema è di carattere politico: “Musumeci evoca poteri speciali? Peccato che la stragrande maggioranza delle cose che chiede al governo nazionale potrebbe risolverle con gli strumenti di cui dispone già. Il suo giochetto è tanto chiaro, quanto triste”- conclude la deputata.