La deputata Schillaci presenta un’interrogazione all’Ars sul progetto del sistema tranviario fase II, inglobato nel Piano della mobilità.
“Le future linee del tram di Palermo rischiano di restare solo sulla carta, e nemmeno lì, perché gli stessi documenti progettuali andranno ripresentati: ci sarebbero infatti delle profonde irregolarità nella procedura del ‘sistema tram Palermo, fase II’, e nello stesso ‘Pums – Piano urbano della mobilità sostenibile del capoluogo siciliano’, come ha evidenziato anche il ministero delle Infrastrutture. Il rischio che l’intero impianto procedurale sia illegittimo, è dietro l’angolo”: lo sottolineano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Roberta Schillaci con i membri della commissione Ambiente, territorio e mobilità. Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Nuccio Di Paola. Sul tema, Schillaci ha presentato un’interrogazione all’Ars rivolta al presidente della Regione, Musumeci e all’assessore all’Ambiente e al Territorio, Cordaro.
“Il ‘sistema tram Palermo – fase II’ – spiega Schillaci non ha ricevuto alcuna valutazione, né urbanistica né ambientale, da parte dell’assessorato regionale competente; il Piano regolatore generale comunale ha assorbito al suo interno il “sistema tram Palermo – fase II” con delibera del Consiglio comunale, senza alcuna valutazione dell’assessorato regionale competente; il Piano urbano della mobilità sostenibile è stato adottato dal Comune (e non dalla città metropolitana); il Pums (con all’interno il progetto “sistema tram Palermo – fase II”) è stato adottato da parte del Comune per ben due volte e, in entrambi i casi, senza avviare preventivamente qualsiasi forma di valutazione ambientale strategica. Il M5S sia a livello comunale che nazionale ha già posto il problema con delle interrogazioni”.
“Il governo – sollecitano i deputati – a questo punto ha il dovere di chiarire se le norme in materia di Prg siano state applicate correttamente, perché se così non fosse questa circostanza rappresenterebbe un pericoloso precedente contra legem, che potrebbe replicarsi anche in altri comuni dell’isola. Va chiarito poi quale sia lo stato di avanzamento delle procedure di valutazione del Pums e del sistema tranviario. Indispensabile avviare un’approfondita istruttoria per verificare se l’iter procedurale del sistema tranviario abbia rispettato la vigente normativa. La mobilità va ponderata, pianificata e soprattutto condivisa con i cittadini e le associazioni di categoria. Il sistema tranviario non ha nulla di condiviso e la prova sta nel fatto che pendono ben due ricorsi al Tar, da parte di Confcommercio e cittadini, dovuti proprio all’assenza di partecipazione. Mi auguro quindi che la Regione si comporti da autorità garante in materia di autorizzazioni ambientali e che non faccia sconti al Comune. Infine, sembra una nota stonata che la Regione abbia approvato un co-finanziamento, come riportato da fonti giornalistiche, destinato alla costruzione di quattro nuovi parcheggi di interscambio al servizio del tram, proprio nell’ambito di un progetto gravato da così tante criticità procedurali. Sembra un comportamento incauto da parte della Regione”.