Sulla spaccatura all’interno del gruppo parlamentare M5S all’Ars è doveroso fare chiarezza, non foss’altro perché lo dobbiamo a chi ci segue o ci ha votato e perché una sola campana produce spesso solamente note stonate. Prediamo atto, intanto, che per i portavoce Foti, Mangiacavallo, Pagana e Palmeri è venuto meno – per usare parole loro – il desiderio di far parte del gruppo 5 stelle. Bene, anzi male, anche se, per la verità, i segnali in questo senso si protraggono ormai da tantissimo tempo, persino nelle votazioni in aula, quando, frequentemente, i cinque (ai quattro di sopra va aggiunto Tancredi) si sono espressi in dissenso col gruppo, astenendosi o addirittura votando assieme a quel governo Musumeci, con cui il M5S non ha nulla a che spartire. E non si trattava, si badi bene, di votazioni confezionate su dei ‘no’ a prescindere, come i 5 deputati vogliono far credere, visto che abbiamo sempre deciso nel merito delle norme, votando “sì”, e non di rado, in questa e nella passata legislatura, a norme governative, quando queste andavano in direzione del bene dei siciliani.
Nella vita, si può cambiare idea e, chi vuole, anche partito. Ma si deve avere l’onestà intellettuale di riconoscerlo, senza appigliarsi a scuse o, addirittura, cercare di rigirare la frittata, accusando noi di “goffi tentativi di imitazione dei partiti che prima ci proponevamo di smantellare”. Al limite è forse vero il contrario, se è vero, come è vero, che pubblicamente, e senza tanti giri di parole, Angela Foti, eletta vicepresidente dell’ARS, a suo dire, a propria insaputa, nei giorni scorsi arrivava a scrivere a Musumeci in un post che in Parlamento i voti li avrebbe trovati, prospettando al presidente della Regione una comoda e solida stampella cui appoggiarsi nei momenti tribolati a sala d’Ercole.
Sulla vicenda Tancredi si sono spese tante, troppe parole, spesso fuori luogo. È vero che ha avuto delle difficoltà. È anche vero, però, che il gruppo lo ha aiutato con grande senso di amicizia e solidarietà e che lui ha ignorato totalmente i continui cartellini gialli che gli arrivavano dal Movimento nazionale per le mancate restituzioni. Non c’è stato da parte sua il minimo segnale di collaborazione. Se avesse solo manifestato la volontà di regolarizzare la sua posizione con un atto tangibile, che gli avevamo reiteratamente chiesto, non si sarebbe arrivati all’ espulsione che, e Tancredi lo sapeva bene, è il capolinea obbligato per chi non restituisce parte degli stipendi. Lui non ha restituito e per questo, solo per questo, sia chiaro, è stato espulso.
La restituzione di parte degli stipendi per il M5S è una regola fondante, che viene sottoscritta da tutti in sede di accettazione di candidatura. E’ pertanto doveroso rispettarla, magari anche per chi nel Movimento, da Nord a Sud, medita di cambiare casacca, tradendo il mandato dei cittadini, aggrappandosi a incolmabili, quanto fantomatiche, divergenze di natura politica. Le nostre battaglie continuano, con immutata passione e grandissimo impegno, i nostri attivisti stiano tranquilli.
Giorgio Pasqua
Stefania Campo
Francesco Cappello
Gianina Ciancio
Ketty Damante
Antonio De Luca
Giovanni Di Caro
Nuccio Di Paola
Jose Marano
Roberta Schillaci
Salvatore Siragusa
Luigi Sunseri
Giampiero Trizzino
Valentina Zafarana
Stefano Zito
1 commento
Caro Giovanni, ci conosciamo oramai da qualche “annetto”, e non sono poche le battaglie condotte insieme, anche con Matteo, battaglie che per quello che mi riguarda, e sono certo anche per voi portavoce, rappresentano e rappresenteranno motivo di orgoglio, tanto da essere onorati nel trasferire le nostre esperienze ai nostri figli, e poter dire Papà era presente. Che sia il fallimento dei nostri sogni? no non riesco a crederlo!! Cosa sta cambiando? sarebbe facile dire vanno via per intascarsi lo stipendio per intero. Non conosco personalmente gli altri attori, ma conoscendo Matteo, sono certo che le motivazioni vanno ricercate altrove. Mi conoscete e sapete se al “nostro” progetto ho messo sempre il cuore, in tutti i momenti, chiaramente non parlo di faccia, perche’ quella e’ attaccata al mio corpo in tutt’uno col cuore e credo faccia parte della storia. Per gli attivisti storici come noi, credimi questa lacerante e dolorosissima divisione e’ sicuramente un colpo fortissimo, a non parlo certo del sentirmi direttamente additato (perche’ l’essere tra i fondatori anche se non portavoce mi identifica nel m5s, fatto che mi onora per l’amor di DIo) il sentirmi dire “hai visto siete come gli altri partiti anzi peggio!!. Per favore ragazzi nel buon nome delle nostre storie, e nel rispetto di quelli che furono i meetup , non risolvete la cosa con scarni comunicati che sanno da agenzia di stampa partitica!!. ho avuto modo di commentare un post di qualche giorno fa di Matteo, ed il tenore era lo stesso, anche se qualcosa di questo che bolliva in pentola mi era tato anche se casualmente anticipato. Una diversità di vedute ci starebbe tutta, questa e’ democrazia!!, Vi prego non riducete in caciara/cortile questo dramma, si dramma per me personalmente e’ un dramma solo pensare la perdita di quel movimento “Granitico” che sapeva dopo un’assemblea , anche nelle più “vivaci” trovare la linea da seguire. Spero ancora in una dignitosa soluzione del caso. Lo spero io come credo la maggior parte degli attivisti. Vi voglio bene !!! anzi AUGH!!!