“Erano partiti per cambiare la politica, hanno finito per cambiare casacca. Ci dispiace per i nostri ex colleghi, umanamente e politicamente, ma al di là delle dichiarazioni di comodo, un fatto è incontrovertibile, hanno tradito il mandato che i siciliani gli avevano affidato”.
I deputati del M5S all’Ars replicano così ai 5 ex colleghi che oggi hanno ufficializzato la propria uscita dal Movimento.
” Il tempo – dicono – ci dirà se dietro la loro scelta c’erano le sirene della maggioranza o altri obiettivi, nessun motivo, però, potrà mai collimare con la volontà dei siciliani che li avevano votati. Se veramente non si ritrovavano più nel gruppo o nel Movimento, avrebbero potuto dimostrarlo con un unico gesto, le dimissioni, continuando a fare politica da semplici cittadini. Il M5S non ha mai fatto sconti a chi cambia casacca, a chi esce dal proprio partito con le migliori motivazioni del mondo e poi, alla prova dei fatti, emerge quasi sempre l’interesse personale. Ricordino i 5 ex M5S che siamo stati eletti per cambiare la politica e non per cambiare noi modo di fare politica. E ai siciliani, cui rinnoviamo il nostro massimo impegno e a cui chiediamo scusa anche per loro, dobbiamo dimostrarlo coi fatti, non con le parole”.
“Non è affatto vero – proseguono i deputati 5 stelle – che non abbiamo provato a ricucire, lo abbiamo fatto in tutti modi, consapevoli che la compattezza del gruppo fosse un tesoro da salvaguardare, nel rispetto, soprattutto, di chi ha creduto e crede ancora in questo progetto. Non ci siamo riusciti e non ci si poteva riuscire, soprattutto perché dall’altra parte l’exit strategy era pianificata da tempo. E non regge la storiella della mancanza di democrazia all’interno del gruppo: le nostre decisioni sono state prese sempre a maggioranza e mai basate su ‘no’ a prescindere, come dimostrano i tantissimi ‘sì’, in questa e nella passata legislatura, a norme governative, sempre che queste andassero in direzione del bene dei siciliani”.
“Anche i migliori matrimoni – concludono i deputati 5Stelle – possono entrare in crisi, questo è finito col divorzio. Umanamente e politicamente ci dispiace moltissimo, ma forse questa era l’unica soluzione possibile. I nostri attivisti e simpatizzanti stiano comunque tranquilli, il nostro impegno continuerà come prima e più di prima: la Sicilia agonizza e noi non possiamo permetterci di stare a guardare. Il M5S Sicilia c’è e continuerà a fare sentire con forza e determinazione la voce dei siciliani che non si arrendono”.
1 commento
Non ho seguito molto la politica siciliana e le vicende interne al M5S della Sicilia. Non c’è dubbio però che questa vicenda è un amaro finale di qualcosa di prevedibile. Il frutto dell’assenza di un minimo di struttura e di coordinamento vero. Qualcosa che senza scomodare i “partiti” di una volta potesse consentire a un gruppo numeroso e rappresentativo del territorio di svolgere un ruolo importante all’interno del Parlamento siciliano, visto il risultato che non ha consentito di conquistare il governo dell’isola.
Condivido, comunque, la linea che, se non si condivide più l’idea della forza politica che ha permesso l’elezione, ci si dovrebbe dimettere. Ma, come dico spesso, il M5S non è fatto di marziani ma di uomini e donne italiani, e, in questo caso, siciliani. Con tutte le controindicazioni e i limiti che questo comporta.