“La politica ancora una volta si conferma incapace di riformare un sistema dove si annidano i pericoli maggiori di corruttela e malaffare. Assistiamo a direttori generali che vediamo recitare sempre negli stessi ruoli o, peggio, essere promossi a ruoli migliori per poi finire sotto la lente di ingrandimento della magistratura. Si apra immediatamente una riflessione in parlamento e, soprattutto, il governo e l’assessore della Salute in primis facciano una mea culpa sui fatti accaduti, e Razza e Musumeci vengano a riferire in aula, sempre che il presidente della Regione ricordi la strada che porta all’Ars, visto che da quella parti non i fa vedere ormai da tempo”. Lo affermano i deputati del movimento 5 stelle all’Ars, a commento dell’ennesimo scandalo che ha travolto il mondo della sanità siciliana e che ha portato a diversi arresti, coinvolgendo, a quanto si apprende dalle cronache, anche Carmelo Pullara, deputato della maggioranza di Musumeci, che risulterebbe indagato.
“Dopo questi incresciosi fatti che travolgono la sanità siciliana – continuano i deputati – sarebbe il caso di chiedere che funzione abbia l’attività di prevenzione della corruzione nelle aziende sanitarie e nel coordinamento regionale istituito dall’assessore della Salute in Regione mesi addietro. Il Movimento 5 Stelle, nei mesi scorsi, con diversi atti parlamentari, ha raccolto il grido d’allarme lanciato dagli imprenditori del settore e provato ad audire i componenti della CUC più volte, senza però aver avuto riscontro. Diverse volte, ad esempio, abbiamo chiesto l’audizione di Damiani, uno degli arrestati, sia in commissione Bilancio che in commissione Sanità sull’appalto della manutenzione degli elettromedicali, ma questi non si è mai presentato”.