Il deputato regionale messinese: “Reparto graziato dagli ispettori del Ministero della salute e perciò ancora in funzione ma per quanto tempo ancora? L’Assessore Razza si svegli dal torpore e intervenga immediatamente a porre rimedio prima che sia troppo tardi, assumendosi le responsabilità di questo sfacelo”.
Palermo 10 settembre 2020 – “L’Ospedale di Lipari con il 50% delle risorse umane, il punto nascita di Sant’Agata di Militello chiuso e adesso per completare il quadro della già complessa situazione sanitaria della provincia di Messina, in attesa che l’Asp si adegui alle indicazioni volte a garantire la sicurezza delle gestanti, arriva la sospensione immediata dei parti a rischio presso l’ospedale di Patti che da hub torna a essere spoke e perciò potrà garantire solo i parti ordinari. Ecco perché ho presentato un’interrogazione urgente all’assessore Razza e ho chiesto con atto ispettivo di conoscere quale sarà il crono programma dell’Asp e dell’assessorato alla salute per ripristinare le condizioni di sicurezza del Punto Nascita nei termini indicati dalle note degli ispettori ministeriali”. A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Antonio De Luca, componente della Commissione Sanità all’Ars.
“I rilievi avanzati dagli ispettori ministeriali, giunti a Patti in seguito alla morte di una partoriente il 24.10.2019 – sottolinea De Luca – hanno evidenziato alcuni aspetti di grande criticità organizzativa che hanno trovato la politica sanitaria regionale del tutto impreparata. Gli ispettori ministeriali hanno evidenziato con chiarezza un’assoluta mancanza di consapevolezza da parte del decisore regionale che pur mantenendo la terapia intensiva neonatale non ha inteso elevare l’Ospedale di Patti a DEA di 1° livello”.
“Era evidente che la scelta dell’Assessore Razza di non investire sulla classificazione dell’Ospedale di Patti come DEA di 1° livello prima o poi avrebbe avuto un costo da pagare, ma è ingiusto che a pagarlo siano i cittadini della provincia di Messina. Possiamo affermare quindi che è sottovalutata l’importanza di garantire determinati standard organizzativi e procedurali necessari a contenere i rischi connessi ai parti a rischio. Gli ispettori infatti con una nota del 2.7.2020 hanno chiesto all’assessorato alla sanità un pronto riscontro in merito alle azioni riorganizzative utili a restituire al punto nascita le condizioni di sicurezza, ma a quanto pare a distanza di ben due mesi non solo nulla è stato fatto, ma l’unica azione è stata quella di sospendere le attività relative ai parti cd. “a rischio”. Un atto evidentemente dovuto – dice De Luca – da parte della Direzione Generale dell’Asp di Messina in seguito alla notifica dell’atto da parte dell’Assessorato Sanità avvenuto con oltre 2 mesi di ritardo rispetto all’invio della nota ministeriale”.
“Insomma la Regione anziché porre rimedio – sottolinea ancora De Luca insieme ai colleghi componenti M5S della Commissione Sanità all’Ars Giorgio Pasqua, Francesco Cappello e Salvatore Siragusa – chiude i servizi a scapito dei cittadini messinesi. Le mamme di Patti, del comprensorio di riferimento, comprese le donne eoliane, hanno diritto di continuare a partorire presso il locale Punto Nascita in tutta sicurezza. La Regione deve continuare a garantire questo fondamentale servizio in condizioni di assoluta sicurezza”- concludono.