“Non è certo un bel periodo per il presidente della Regione. Dopo aver dovuto rinunciare, giocoforza, a Razza, uno dei suoi assessori di punta, nonché suo braccio destro, Musumeci deve ora prendere atto che il suo governo è alla frutta e non può più contare su una maggioranza a sala d’Ercole, come dimostrano le numerose volte che l’esecutivo è andato sotto”.
Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Giovanni Di Caro.
“Alla luce dei voti d’aula – dice Di Caro – comprendiamo ogni giorno di più l’insistenza del presidente ad attaccare l’istituto del voto segreto, ma non può definirlo, come ha fatto ieri in aula, a voce alta, un voto mafioso. Questo non lo accettiamo. Il voto segreto è una prerogativa del parlamentare d’opposizione che in questa sessione ci ha permesso di bocciare norme inaccettabili, come quella che consentiva di mettere le mani in tasca ai pensionati della Regione”.
“Per il resto – aggiunge Di Caro – il nostro giudizio su questa finanziaria non cambia: la legge è addirittura peggiore di quella dello scorso anno, che era sì di cartone, ma che conteneva il chiaro messaggio di voler correre incontro ai siciliani. Qui l’unico messaggio che si coglie è la volontà dei deputati di portare a casa un contentino per il proprio territorio”.
“Aspettiamo ancora –conclude Di Caro – di vedere il famoso ordine del giorno sui ristori alle categorie commerciali penalizzate dal Covid. Questo odg ci sembra un po’ come la moglie del famoso tenente Colombo: ne parlano tutti, ma nessuno l’ha mai vista”.
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