Quantificata oggi all’Ars, dai vertici della società, la somma occorrente per far tornare tutto alla normalità dopo il rogo dei giorni scorsi. Il deputato: “La commissione si è determinata per sollecitare il governo a trovare i soldi”.
“Ci vogliono sei milioni e mezzo di euro per far ripartire la Kalat impianti dopo il rogo dei giorni scorsi. Il governo Musumeci deve trovarli subito: la chiusura della società avrebbe conseguenze devastanti”.
Lo afferma il deputato M5S all’Ars Francesco Cappello, al termine dell’audizione tenuta in commissione Ambiente di palazzo dei Normanni e richiesta dal M5S per trovare una soluzione per far ripartire al più presto l’attività della Kalat.
“Occorrono – dice Cappello – almeno sei milioni per gli impianti e 500 mila euro per la bonifica dell’ambiente circostante: la commissione solleciterà il governo a trovarne 10 per sicurezza. Dall’assessora ai Rifiuti Baglieri – afferma Cappello – oggi abbiamo ascoltato solo qualche buon proposito, nulla di più, è per questo che la commissione si è determinata a pressare il governo regionale a fare l’impossibile per trovare i soldi occorrenti che servono per la ripartenza. Personalmente seguirò la vicenda passo passo: non possiamo assolutamente prendere in considerazione l’ipotesi di una eventuale chiusura della società, le ripercussioni sarebbero disastrose, sia per quanto attiene le sorti dei 38 dipendenti e delle loro famiglie, sia per la raccolta dei rifiuti, che dovrebbe essere affidata ai privati con notevoli ricadute negative sulle tasche dei cittadini”.
“Il M5S – continua Cappello – si sta muovendo su tutti i fronti. Assieme ai deputati nazionali Gianluca Rizzo ed Eugenio Saitta e al sindaco di Grammichele, Giuseppe Purpora, andremo a fare un sopralluogo agli impianti della Kalat, tenendoci pronti a cercare di trovare i fondi a livello nazionale qualora la strada regionale si rivelasse infruttuosa”.